Vibo Valentia. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Vibo Valentia coordinate dal Procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo e dal sostituto, Santi Cutroneo, a conclusione di una serrata attività investigativa in materia di appalti pubblici, normativa edilizia e tutela della pubblica incolumità, hanno posto l’attenzione sull’importante opera “incompiuta” che doveva, nella realtà progettuale, costituire la “Strada di collegamento tra la Provinciale per Triparni e Viale della Pace”, sita in località Cancello Rosso di Vibo Valentia, i cui lavori sono stati appaltati nel 2002. In particolare, le investigazioni sono state condotte su due appalti d’importo complessivo pari a 3.000.000 di euro (5,8 miliardi delle vecchie lire) all’esito delle quali sarebbe stata accertata una consistente frode in pubbliche forniture posta in essere attraverso: l’utilizzo di calcestruzzo depotenziato (con resistenza pari alla metà di quella prevista dal progetto); la realizzazione della palificazione in maniera difforme alla progettazione (12 metri anziché 15 – con riempimento della stessa soltanto per 9 metri), nonché la redazione del progetto esecutivo in modo non adeguato alla conformazione idrogeologica del terreno (l’area interessata è stata individuata dal piano di assetto idrogeologico della Regione Calabria come “R3” ad alto rischio frana). Il presunto illecito perpetrato avrebbe, conseguentemente, cagionato un pericoloso collasso della struttura in cemento armato realizzata, nonché l’abbassamento e la rotazione del manufatto e delle sue fondazioni, di cui è ragionevole attendersi un rischioso ulteriore aggravamento. L’autorità giudiziaria, quindi, condividendo quanto assunto dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia, per scongiurare l’attuale pericolo, ha ordinato un decreto di sequestro preventivo, effettuato in via d’urgenza, dell’intero sito identificato nell’arteria stradale, nonché dell’area sulla quale la stessa insiste, procedendo, contestualmente, a nominare quale custode giudiziario – in ragione della carica rivestita – il sindaco di Vibo Valentia – cui è stato imposto l’obbligo di procedere alla messa in sicurezza dell’intera zona, nonché di cautelare gli svincoli “Madonnella e Cancello Rosso” con adeguate misure ritenute idonee ad impedire l’accesso e la circolazione di mezzi e persone. Sono stati emessi, inoltre, 8 avvisi di garanzia di cui 2 nei confronti di funzionari della Regione Calabria, 3 nei confronti dei legali rappresentanti delle imprese esecutrici dei lavori e fornitrici di calcestruzzo, 2 nei confronti dei direttori tecnici e di cantiere delle prefate ditte e uno nei confronti del progettista e direttore dei lavori. Le persone coinvolte nell’inchiesta sono Filippo Russo, 65 anni, di Vibo, ingegnere, progettista e direttore dei lavori; Paolo Postorino, 56 anni, di Reggio Calabria, architetto collaudatore designato dalla Regione; Gaetano Costantino, 73 anni, di Reggio Calabria, architetto collaudatore designato dalla Regione; Giuseppe Costanzo, 78 anni, di Catania, legale rappresentante delle aziende Sipa Spa e Cogip; Michele Luigi Ranno, 36 anni, di Catania, rappresentante e amministratore unico della Cogip; Pasquale Farfaglia, 46 anni, Vibo Valentia, direttore tecnico della Sipa e direttore di cantiere della Cogip; Giorgio Randazzo, 50 anni direttore tecnico della Cogip; Michele Evalto, 41 anni, di Vibo Valentia, amministratore unico della Calcestruzzi, l’azienda che provvedeva alla il cemento. I reati contestati, perpetrati in concorso tra gli indagati, vanno dal delitto colposo di danno alla frode in forniture
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