Il governatore di Bankitalia sarà il successore di Jean-Claude Trichet, dopo che i ministri dell’UE delle Finanze hanno accettato la designazione di Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea. Formalmente la nomina ufficiale spetta ai capi di Stato e di governo della UE, che il prossimo 24 giugno si pronunceranno dopo aver raccolto i pareri del Parlamento europeo e quello del Consiglio direttivo della BCE, entrambi i pareri non sono vincolanti.
Sul fronte finanziario persiste il vero problema della Grecia che rallenta l’intera economia europea con il suo eccessivo indebitamento, e che insieme a Irlanda e Portogallo rappresenta oggi una vera sfida per la Bce. Infatti, l’obbligo per il Paese ellenico è perentorio: avviare le riforme strutturali ed il programma di risanamento finanziario nel breve termine imposto dal Fondo Monetario Internazionale.
Anche il vice direttore dello stesso Fondo Poul Thomsen, ritiene fondamentale l’avvio di riforme strutturali nel settore pubblico, e le dovute manovre per ridurre il deficit pubblico, in previsione del fatto che ad Atene stanno per arrivare aiuti da 12 miliardi di euro nel giro di un mese.
Una situazione, questa, che disegna sempre più un Europa a due velocità, con Germania, Austria, Francia e Svezia che rappresentano i paesi più competitivi dell’area Euro.
Intanto in Italia i sindacati di settore hanno espresso sostegno al progetto di Lactalis per Parmalat. Un sostegno arrivato dopo l’incontro fra di Flai Cgil, Uila Uil, e Fai Cisl con la direzione Italia di Lactalis, anche se il Cda di Parmalat giorno 17 maggio si è espresso dichiarando non congruo il prezzo dell’Opa lanciata dalla casa francese.
Fabio Arichetta