Il presidente Morabito: “Il Porto di Gioia Tauro muore nell’indifferenza del Governo”

Reggio Calabria. Di seguito una nota diffusa dal presidente della Provincia, Giuseppe Morabito.

“Il ministro Matteoli ha recitato il de profundis sul Porto di Gioia Tauro. “Ce ne siamo occupati” – ha affermato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – ma intanto il Porto rischia di morire nell’indifferenza generale con buona pace dei 1100 lavoratori della MCT e per gli oltre 600 lavoratori dell’indotto. Certo “qualcosa”, ma solo qualcosa, il Governo l’ha fatta, ammette il ministro Matteoli, ricordando i fondi Cipe per 50 milioni e i 3 milioni e 250 mila euro investiti nella manutenzione, che rappresentano, a mio parere, ben poca cosa, anzi proprio nulla in riferimento ad un porto, peraltro, un grande porto, che per anni è stato al primo posto tra i porti transhipment del Mediterraneo per numero di container movimentati. Se questo è l’aiuto del Governo, il sostegno, l’attenzione del ministro delle Infrastrutture verso il Sud, allora qualcuno non ha ancora capito il significato del termine “disinteresse” ed “indifferenza”, perché di questo si tratta quando c’è da valutare gli interventi del Governo nazionale verso il Sud. Mi chiedo, cosa ancora deve succedere perché in questa provincia ed in questa regione ci si renda conto della presenza di un governo nemico, e delle difficoltà in cui versa questo territorio. Il rischio serio e reale che si sta prospettando è quello di fare nuovamente di Gioia Tauro la cattedrale nel deserto degli anni ‘80, quell’immenso e desolato territorio che diventò l’emblema delle fallimentari e false promesse di industrializzazione della provincia di Reggio Calabria, con il V Centro siderurgico, e la Liquichimica Biosintesi a Saline Ioniche. Entrambe occasioni per “saccheggiare” il Sud, illuderlo, movimentando capitali che hanno favorito organizzazioni mafiose e realtà industriali del Nord, coinvolte nella costruzione di imponenti e costosi impianti mai entrati in funzione. La Calabria e la provincia di Reggio Calabria, in particolare non hanno più la forza e la possibilità di ricevere altre “mazzate” del genere. La chiusura o il semplice ridimensionamento di Gioia Tauro, sarebbe un colpo durissimo all’economia della Provincia, e dell’intera Regione. Da qui l’appello a tenere alta l’attenzione stringendoci accanto ai lavoratori della Med Center Container Terminal che da settimane sono mobilitati per difendere una delle poche prospettive di lavoro esistenti in Calabria e per difendere il loro futuro di lavoratori, di padri di famiglia, di calabresi”.

Avv. Giuseppe Morabito

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