L’agenzia di rating Fitch ha tagliato a B+ il merito creditizio della Grecia rispetto il BB+ precedente, una sonora bocciatura determinata dal fatto che il programma di riforme strutturali e fiscali, una necessità irrinunciabile per il paese greco che deve essere capace di pagare i propri debiti e sostenere la ripresa economica. Ma il rischio che il voto sul merito creditizio si abbassi ulteriormente alla CCC è ormai una possibilità reale se non arriverà in tempo il programma d’aiuti finanziari della UE e del FMI, l’unico modo per salvare dal default il bilancio dello Stato greco. L’effetto dell’annuncio di Ficht sulle borse è stato immediato, quasi tutte hanno segnato un profondo rosso con le piazze di Madrid, Francoforte, Amsterdam e Milano che hanno ceduto oltre un punto percentuale.
Per non parlare dell’indice di Atene che in chiusura ha ceduto oltre l’1,50 per cento. Nel vecchio continente i titoli azionari legati alle banche hanno avuto una notevole correzione al ribasso chiudendo con il segno della vendita. Anche l’euro ha chiuso al ribasso le contrattazioni, a 1,4157 dollari e con un forte arretramento sullo yen a 115,67, di contro è rimasto stabile a 81,67 il cambio dollaro/yen.
In Italia arrivano i primi segni di ripresa delle industrie, infatti l’Istat ha rilevato che a marzo gli ordinativi si sono incrementati dell’8,1% rispetto allo scorso febbraio il picco più alto dal gennaio del 2006, sulla scia della performance positiva del mercato estero che ha segnato un +15,5%. I dati sul fatturato hanno segnato il 2% a marzo rispetto a febbraio e oltre il 10% rispetto a marzo 2010.
Intanto il Fondo monetario internazionale ha appena approvato l’erogazione della sua “fetta di di 1/3 della torta” una cifra pari a 26 miliardi di euro dei 78 miliardi complessivi che saranno versati anche dall’Unione europea nel piano di salvataggio per lo Stato portoghese che così potrà chiedere, con rinnovata credibilità, credito ai mercati finanziari.
Tutto questo accade mentre i leder dell’Unione Europea cavalcano l’onda sostenendo all’unisono la candidatura di Christine Lagarde alla direzione del Fondo monetario internazionale in sostituzione di Strauss-Kahn, accusato di stupro pochi giorni fa. Come dire l’Unione (Europea) fa la forza.
Fabio Arichetta