Porto di Gioia Tauro. Giordano (IdV): “E’ una situazione tragicomica”

Reggio Calabria. “Sguardo basso, rasoterra, quello della politica locale e dei parlamentari calabresi in merito all’addio di Maersk dal porto di Gioia Tauro”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Giuseppe Giordano, in merito alla crisi che attanaglia ormai da tempo il porto di Gioia Tauro. “La situazione, più volte da noi denunciata e stigmatizzata – continua Giordano – è in bilico tra comicità e tragedia. La comicità di un atteggiamento, in cui tutti vogliono nascondersi dietro il già annunciato allontanamento di Maersk dovuto, sia ad un atteggiamento monopolistico di MCT, sia perché la multinazionale danese ha trovato la quadra investendo nel polo di Trieste-Monfalcone in un progetto che vede al suo fianco Unicredit e la Regione Friuli Venezia-Giulia, disegno, questo, da noi predetto e denunciato più volte. La situazione sta peggiorando progressivamentepoiché a nulla valgono i finanziamenti tramite fondi CIPE o i soldi investiti nella manutenzione del porto con la diminuzione delle tasse di ancoraggio. Tutto ciò- continua Giordano – non basta a rendere competitivo il porto di Gioia Tauro, poiché i costi rispetto ai porti del Nord Africa hanno un rapporto di 100 a 10. Quindi, alla luce degli ultimi avvenimenti, serve, prima di tutto, contenere l’emorragia dei 1100 posti di lavoro, con Mct dichiara un esubero di 300 addetti, senza contare che a questi si aggiungerebbero i 300-400 dell’indotto. Quali sono gli investimenti programmati da MCT? Quali sono i piani di sviluppo per l’area portuale di Gioia Tauro, pensati da MCT, stante la sua posizione di oligopolio? E’ necessario, quel piano di rilancio che non può passare per il trashipment, ma deve passare conclude il consigliere regionale IdV- attraverso la logistica intermodale, la creazione del porto franco e del conseguente sdoganamento delle merci, altrimenti la situazione è di non ritorno. Per dirla tutta visto che ormai sono tre anni che andiamo predicando, evidenziando e denunciando l’insostenibile situazione che vive il porto di Gioia Tauro, alla fine resta il sospetto, come calabresi di essere stati presi per in giro”.

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