‘Ndrangheta al Nord. La Dia ha sequestrato in Liguria beni per 9 milioni di euro

Bordighera (Imperia). Personale della Direzione investigativa antimafia, dopo aver effettuato una minuziosa attività di ispezione domiciliari all’interno di tre ville nell’area di Montenero a Bordighera, in provincia di Imperia ed appartenenti alla famiglia Pellegrino, i cui interessi gravitano nel comparto dell’edilizia, ha disposto un ingente sequestro di beni ad essa riconducibili. Nelle settimane scorse era stato disposto lo scioglimento del Consiglio comunale della cittadina ligure a seguito della presunta influenza esercitata dalla ‘ndrangheta nelle attività amministrative dell’ente. L’inchiesta consentì di far venire a galla rapporti sospetti tra la stessa famiglia Pellegrino ed il clan Santaiti-Gioffrè, di Seminara, in provincia di Reggio Calabria. L’elenco del sequestro dei beni  comprende undici prestigiose automobili, undici escavatori, un night club, diciotto appezzamenti di terreno, alcuni dei quali adibiti ad oliveti, nove edifici, comprese alcune ville, le quote societarie di quattro aziende e due moto. Il valore  complessivo del patrimonio oggetto del provvedimento eseguito dalla Dia è vicino ai 9 milioni di euro. Sulla scorta di quanto accertato nel corso dell’inchiesta, che è risalita nel tempo fino all’inizio degli anni ’90, i beni sarebbero appartenenti ai fratelli Pellegrino, Giovanni e Maurizio Pellegrino, reclusi in carcere, Michele e Roberto. I quattro sono sospettati di avere rapporti organici con alcuni esponenti di spicco dei cartello di ‘ndrangheta Santaiti-Gioffrè. La famiglia Pellegrino era in grado, secondo la ricostruzione fornita dal procuratore della Repubblica di Genova, Vincenzo Scolastico, di controllare gli appalti nel comparto dell’edilizia in tutta l’area che gravita nel Ponente della Liguria, in particolare nell’ambito della movimentazione terra. La conduzione delle società gestite dalla famiglia Pellegrino è stata, quindi, assegnata ad un commercialista incaricato dal Tribunale e, contestualmente, la Dia ha formulato un’istanza affinché sia disposto l’obbligo di dimora per i quattro fratelli Pellegrino, tutti residenti a Ventimiglia.

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