Reggio Calabria. “Partiamo da una considerazione: non è stato il centrodestra a conquistare la Provincia di Reggio. E’ stato il centrosinistra a perderla. I risultati consegnati dalle urne fotografano, infatti, senza pietà l’autolesionismo di una coalizione che di fronte ad una candidatura forte e credibile come quella del presidente Giuseppe Morabito, reduce da cinque anni di buongoverno, ha fatto prevalere il consueto masochismo, i veti incrociati, le mire personali e progetti minoritari sonoramente bocciati dagli elettori. Il recupero fatto registrare al secondo turno, con il lungo testa a testa tra i due candidati alla presidenza, ci dice una cosa chiara: un centrosinistra unito sarebbe riuscito a mantenere la guida dell’ente intermedio, garantendo la giusta continuità ad un’esperienza amministrativa contrassegnata da scelte chiare e coraggiose. Non è andata così. Il vento del cambiamento che ha spazzato tutta Italia, sancendo a Milano, Napoli e Cagliari la fine del Berlusconismo, non è riuscito ad entrare a Palazzo Foti e Palazzo San Giorgio. Hanno contribuito a chiudergli le porte alcuni pezzi del centrosinistra, impegnati nel perseguimento esclusivo del proprio personale tornaconto e indifferenti alla prospettiva di favorire, così, il centrodestra di Scopelliti. Ora si tratta di costruire le condizioni perché quel vento possa soffiare al più presto anche in Calabria, senza dimenticare la necessità di vigilare. Alla Provincia di Reggio, infatti, dobbiamo evitare che quanto costruito in questi anni dall’amministrazione Morabito nella lotta alla precarietà, nella tutela del territorio provinciale, nella trasparenza della gestione finanziaria non venga travolto e cancellato da quello stesso, famigerato “modello Reggio” che ha lasciato a Palazzo San Giorgio un’eredità di pignoramenti, bilancio dissestato, indagini dell’autorità giudiziaria. Lo faremo forti del risultato elettorale che colloca il Prc in entrambi gli enti al secondo posto della coalizione dopo il Pd, con un voto omogeneo su tutto il territorio (4,3% alla Provincia e 4,5% al Comune), in crescita sia in termini numerico-assoluti che relativi, e con l’elezione di un consigliere comunale (Demetrio Delfino) e un consigliere provinciale (Giuseppe Longo)”
Nino De Gaetano
Consigliere regionale Rifondazione comunista