Roma. Il magistrato del Tar Calabria, sede staccata di Reggio Calabria, Desirèe Zonno è stato nominato componente della Giunta esecutiva dell’Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi (Anma), l’organo incaricato della politica sindacale e associativa della categoria per il prossimo triennio. Originaria di Bari, dal 1999 presta servizio nella provincia reggina, dapprima come Presidente di Collegio penale, Giudice monocratico penale, Gup, Gip, Giudice a latere di Corte Assise e di Corte d’Assise Appello nel Tribunale di Palmi, dal 2007 come magistrato amministrativo.
Zonno è uno dei sei membri del nuovo vertice eletto dal Consiglio Direttivo dell’ANMA al termine della seduta d’insediamento, la prima dopo la proclamazione dei risultati delle elezioni interne tenute ad aprile. I 15 neo consiglieri hanno eletto presidente il magistrato del Tar del Lazio Giampiero Lo Presti. Sarà affiancato dal vicepresidente Giovanni Tulumello (consigliere del Tar Sicilia, sede di Palermo), e dal segretario generale Roberto Valenti (Tar Sicilia, sede di Palermo) nelle funzioni di rappresentanza e di tutela degli interessi della categoria in tutte le sedi istituzionali. A completare il quadro sono stati designati i quattro componenti della Giunta esecutiva: oltre a Giovanni Tulumello e Desirée Zonno, Giuseppe Esposito (referendario del Tar per la Puglia, sede Lecce) e Cecilia Altavista (consigliere del Tar Lazio), che riveste anche la carica di segretario amministrativo.
Ad eccezione del presidente, già membro del Direttivo del 2003 al 2005, il nuovo vertice Anma è composto interamente da volti nuovi, alla prima esperienza in funzioni direttive del sindacato. Gli eletti, tutti di età compresa tra i 40 e i 50 anni, rappresentano uno spaccato dell’ultima generazione di giuristi approdati alla magistratura amministrativa dopo le esperienze più varie nei settori della magistratura ordinaria, dell’avvocatura e della pubblica amministrazione in Italia e in Europa. Donne e uomini nuovi, chiamati ad affrontare le sfide che si aprono per la categoria.
“La nuova Anma – ha dichiarato il presidente Giampiero Lo Presti – si pone l’obiettivo di valorizzare la centralità e la specificità professionale e culturale che ci consente di essere i giudici della legittimità degli atti della pubblica amministrazione attraverso un’effettiva salvaguardia della terzietà, dell’indipendenza e dell’efficienza del magistrato amministrativo. Opereremo con serenità ed equilibrio per individuare soluzioni ai problemi più urgenti che affliggono la giustizia amministrativa”. Tra le tante questioni in ballo, oltre alle allarmanti carenze d’organico e all’inadeguatezza del trattamento stipendiale dei giovani magistrati, c’è quella dei cosiddetti “fuori ruolo”, giudici che svolgono attività extragiudiziaria regolamentata dalla riforma Bassanini. “L’associazione non può restare indifferente – conclude Lo Presti – affronterà questa questione senza fughe in avanti né scandalismi legati a singoli episodi, agendo affinché nelle sedi più opportune si arrivi al contemperamento delle attività ordinarie e straordinarie che la legge attribuisce ai magistrati amministrativi”.
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