Catanzaro. Giovedì 9 giugno, alle ore 18:00 presso la sala delle Culture di Catanzaro, si terrà un convegno organizzato dalla Cna Calabria (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) per discutere di legalità e delle azioni concrete da mettere in campo per contrastare l’azione della criminalità organizzata. All’incontro interverranno il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri e lo scrittore e giornalista Antonio Nicaso, che nel libro di recente uscita per Mondadori “La giustizia è una cosa seria”, dialogano sulla necessità di una riforma condivisa della giustizia, ma anche della situazione drammatica di una società permeata dalle organizzazioni criminali a tutti i livelli.
Padroni di casa saranno i vertici del Cna, con il presidente nazionale Ivan Malavasi e quello regionale Pasquale Cosenza. Il dibattito, coordinato dal segretario regionale Cna Vincenzo Pepparelli, partirà dall’assunto fondamentale che non basta predicare la legalità ma bisogna praticarla, cercando di stabilire quei criteri e provvedimenti mirati in grado di arginare il fenomeno mafioso in ogni sua forma. Con lo slogan “La Cna rifiuta ogni mafia”, l’associazione che rappresenta le categorie degli artigiani e delle piccole imprese, intende avviare una campagna di contrasto fattiva e non solo di facciata, sottoscrivendo nell’occasion un nuovo Codice etico con l’esplicita garanzia degli associati a rifiutare ogni contatto con la criminalità organizzata. Il manifesto vuole essere una presa di posizione determinata e allo stesso tempo un argine a quelle forme di connivenza, anche inconsapevole o indotta, che alimentano la famosa “zona grigia”.
Una scelta di campo netta e senza equivoci che ha bisogno del supporto delle istituzioni, alle quali i vertici Cna chiedono con determinazione di introdurre alcuni provvedimenti fondamentali come: il rifinanziamento dei fondi antiusura dei confidi; l’eliminazione del criterio del massimo ribasso negli appalti pubblici e la creazione di un proprio Osservatorio permanente contro le mafie, coinvolgendo tutte le strutture provinciali e locali della Cna per dare supporto a tutti quelli che, a vario titolo, lottano contro le mafie.
Al termine del dibattito, agli associati Cna intervenuti sarà donata la “Mattonella della legalità”, per esporla nei loro esercizi, sulla quale campeggia la frase “Io Cna, rifiuto la mafia”. Un oggetto carico di valore simbolico che contiene in sé la volontà precisa di dichiararsi, la scelta coraggiosa e pubblica di schierarsi dalla parte di chi rifiuta la sopraffazione e la prepotenza e riconosce nel lavoro e nella legalità i valori supremi e imprescindibili.
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