Taurianova (Reggio Calabria). Il circolo di Futuro e Libertà di Taurianova, accogliendo entusiasticamente la decisione del coordinamento provinciale del partito, sì è schierato in maniera compatta a favore del sì in occasione della tornata referendaria del 12 e 13 giugno prossimi. Domenica scorsa, è stato allestito un gazebo in piazza Macrì e si è distribuito un volantino informativo.
I quesiti n. 1 e n. 2 riguardano la possibilità di privatizzare la gestione di alcuni servizi di interesse pubblico, tra cui quello idrico.
Il primo (scheda di colore rosso) verte sulle “Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica”. Votando “sì”, l’elettore chiede di abrogare l’articolo 23 bis del decreto legge 112/2008 e che stabilisce la gestione del servizio idrico tramite privati.
Il secondo quesito (scheda di colore giallo) attiene alla “Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito”. Votando “sì”, verrà abrogato l’articolo 154, comma 1, del decreto legislativo 152/2006 sulla “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. Il comma 1 dispone che la tariffa applicata per il servizio idrico venga determinata tenendo conto appunto della “remunerazione del capitale investito”.
L’acqua è un bene pubblico che non può essere oggetto di mercato e delle conseguenti speculazioni che ciò comporterebbe. L’acqua pubblica è un diritto di tutti, non può diventare un interesse di pochi.
Il quesito n. 3 riguarda la possibilità di costruire nuove centrali nucleari. (scheda di colore grigio)
Il nucleare è costoso e pericoloso, mette a rischio la sicurezza e la salute di milioni di persone. I recenti fatti di Fukushima, a 25 anni di distanza da quelli di Chernobyl, dimostrano che le nuove centrali nucleari non risolvono i problemi di sicurezza collegati a tale tipo di energia, lasciando, inoltre alle generazioni future il peso di doversi preoccupare dello smaltimento delle scorie radioattive.
La tragedia giapponese ci pone, dunque, davanti ad una scelta fondamentale: convivere con i terribili rischi delle centrali nucleari o scrivere la parola fine all’incubo atomico.
Nel referendum del 1987, l’80% degli italiani ha detto no al nucleare. Il governo Berlusconi, aggirando la volontà popolare, ha reintrodotto l’opzione energetica nucleare con la legge 99 del 23.07.09. Una legge che possiamo cancellare votando si al referendum abrogativo.
Oggi il mondo sta andando verso la strada delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. Con le attuali tecnologie pulite potremo nei prossimi anni soddisfare gran parte del fabbisogno energetico nazionale. Occorre guardare al futuro e alla green economy e non guardare al passato tornando al nucleare.
Il quesito n. 4 riguarda l’abrogazione della legge sul legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale. (scheda di colore verde)
La legge 7 aprile 2010, n. 51, prevede la possibilità per il Presidente del Consiglio dei Ministri e per i Ministri di non comparire in udienza penale in presenza di un legittimo impedimento, la cui valutazione è, tuttavia, lasciata alla discrezionalità del giudice, con un conseguente eccessivo allungamento dei tempi del processo.
Occorre votare Si’ al fine di ripristinare quel principio di eguaglianza dei cittadini davanti alla legge stabilito dall’art. 3 della nostra Costituzione. Occorre votare Sì perché quando la legge smette di essere uguale per tutti la democrazia è in pericolo. Occorre votare Sì perché chi è parte di un processo penale deve difendersi nel processo e non, soprattutto in presenza di persone che rappresentano lo Stato, difendersi dal processo.
La legge sul legittimo impedimento, per come formulata oggi, è iniqua e ingiusta e occorre votare sì per abrogarla.
Aldo Spanò
Circolo Fli Taurianova