S. Eufemia d’Aspromonte. Rapina gioielleria “Due P”: arrestato dai Carabinieri il terzo e ultimo complice

Sant’Eufemia d’Aspromonte (Reggio Calabria). Dopo l’arresto di Gabriele Foti e di un minorenne. entrambi di Reggio Calabria, si è chiuso il cerchio intorno al gruppo armato autore della rapina alla gioielleria “Due P” di Sant’Eufemia d’Aspromonte: arrestato l’ultimo componente della banda Samine Ali 19enne di origine marocchina.
Nella giornata di ieri i militari della Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni hanno tratto in arresto Samine Ali 19enne di origine marocchina residente a Reggio Calabria, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palmi Dott. Fulvio Accurso, terzo ed ultimo rapinatore componente della banda responsabile della rapina aggravata alla gioielleria “Due P” di Sant’Eufemia d’Aspromonte. Le attività d’indagine, condotta dei Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Villa san Giovanni e della Stazione di Sant’Eufemia d’Aspromonte, coordinati dalla Dott.ssa Giulia Pantano della Procura della Repubblica di Palmi, erano partite nelle fasi immediatamente successive alla rapina a mano armata avvenuta nel pomeriggio del 19 Aprile 2011. Obiettivo dei malviventi la gioielleria “Due P” sita nel centro della cittadina aspromontana; tre individui con il volto coperto da passamontagna ed armati di fucile e pistole, avevano fatto irruzione all’interno dell’esercizio e, minacciando proprietari e clienti presenti all’interno, si erano impossessati di numerosi gioielli e preziosi e si erano dileguati a bordo di autovettura, risultata successivamente rubata e rinvenuta a pochi chilometri di distanza.
Le attività investigative finora condotte, partite dalla fase di sopralluogo sulla scena del reato nell’immediatezza dell’evento criminoso, hanno consentito di raccogliere inconfutabili elementi di reità nei confronti di Gabriele Foti, già tratto in arresto il 24 maggio 2011, di un minorenne arrestato il 04 giugno e di Samine Ali, arrestato ieri, supportati anche da accertamenti tecnici del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche di Messina. Gli inquirenti hanno così ricostruito l’intero gruppo armato autore della rapina e le modalità operative di consumazione del reato. In particolare i tre hanno fatto irruzione all’interno dell’esercizio armati e con il volto travisato da passamontagna; il Foti armato di pistola verosimilmente cal. 7.65 e il Samine armato di fucile canne mozzate parallele. Dopo aver minacciato proprietari e clienti, si sono impossessati di preziosi e gioielli, e sono fuggiti a bordo di una Fiat Panda risultata rubata in Reggio Calabria il giorno precedente, rinvenuta poco tempo dopo dai carabinieri nel territorio di Sinopoli. In fase di esecuzione della prima misura coercitiva emessa dall’Autorità giudiziaria i carabinieri hanno eseguito perquisizioni delegate a carico degli indagati raccogliendo ulteriori elementi per delineare le modalità di consumazione della rapina. Gravissimi i reati contestati al gruppo armato: rapina aggravata in concorso, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo ovvero pistola semiautomatica verosimilmente calibro 7.65 e fucile a canne parallele mozzate, ricettazione, in quanto acquistava o comunque riceveva l’autovettura utilizzata nella rapina risultata oggetto di furto. Al termine del formalità di rito, anche per Samine Ali si sono aperte le porte della casa circondariale di Palmi dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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