Cosenza. Padre Fedele Bisceglia: “Non ho mai abusato della suora. E’ un complotto”

Cosenza. Nel corso dell’udienza svoltasi oggi a porte chiuse presso il Tribunale di Cosenza, Padre Fedele Bisceglia, imputato per il reato di violenza sessuale ai danni di una suora, ha reso dichiarazioni spontanee. L’ex frate francescano ha affermato che, nonostante siano trascorsi cinque anni e cinque mesi dall’avvio del dibattimento, non è stata prodotta alcuna “prova che dimostri le accuse. Esiste un complotto contro di me. Hanno cercato di colpirmi in tutti i modi.  Non ho mai commesso i reati dei quali vengo accusato. Non ho mai abusato della suora”. Padre Fedele siede sul banco degli imputati con il suo segretario Antonio Gaudio. Nel corso della stessa udienza Gioacchino Calapai, perito d’ufficio designato dai giudici del Tribunale, ha spiegato quali sono le conseguenze prodotte da un farmaco impiegato per curare l’insonnia. La suora, infatti, ha testimoniato che le violenze sessuali che avrebbe patito, si sarebbero consumate dopo la somministrazione del farmaco da parte di Padre Fedele. Calapai ha riferito che nel 2005 non esistevano compresse solubili dello Zolpidem che si potessero liquefare in bocca. Il perito ha informato la Corte che le conseguenza prodotte dall’assunzione del farmaco sono istantanee e causano l’amnesia da fino alle cinque ore successive. Quella di oggi è stata l’ultima udienza dell’istruttoria dibattimentale. Mercoledì prossimo, 22 giugno, è in programma la requisitoria del pubblico ministero, cui seguiranno il 27 e il 29 giugno le arringhe difensive degli avvocati Loscerbo e Sorrentino per Antonio Gaudio ed Eugenio Bisceglia e Franz Caruso che peroreranno la causa di Padre Fedele. Il 4 luglio sono previste le repliche al termine delle quali il collegio di giudici presieduto da Antonia Gallo si ritirerà in camera di consiglio per emettere il giudizio.

 

 

Exit mobile version