Talarico (IdV): “Inaccettabile che la metà dei Comuni non abbia adottato il Piano spiaggia”

Reggio Calabria. “L’inizio della stagione balneare ripropone anche quest’anno il tema della mancata adozione da parte di molti Comuni costieri calabresi, circa il 50%, dei Piani Comunali di spiaggia, quegli strumenti di regolamentazione delle attività collegate alla balneazione nelle aree del demanio marittimo, indispensabili per una razionale e corretta gestione del territorio a fini turistici”. E’ quanto afferma il consigliere regionale dell’IdV, Mimmo Talarico che aggiunge: “Il primo termine di scadenza per la redazione dei PCS da parte di tutti i Comuni calabresi era stato fissato dalla legge in materia per il 12 ottobre 2007, dopodiché la Regione, previa diffida a provvedere nei successivi 30 giorni, avrebbe dovuto sostituirsi ai comuni attraverso la nomina di un commissario ad acta. Sono passati più di tre anni, ma quel termine perentorio è rimasto solo sulla carta: modifiche alla legge e proroghe sistematiche hanno di fatto vanificato il buon proposito di dotare uniformemente il territorio calabrese di strumenti di pianificazione territoriale nelle zone costiere, utili a supportare le politiche di potenziamento e di riqualificazione del comparto turistico regionale”. “L’ultima proroga è stata quella che il Consiglio regionale della Calabria ha votato in sede di approvazione dell’ultimo Bilancio di previsione – aggiunge l’esponente dell’IdV – estendendo a tutto l’anno in corso la moratoria per la  presentazione da parte dei comuni degli strumenti appositi. Inutile ricordare che, in assenza dei Piani previsti dalla Legge regionale 17/2005 e con le moratorie concesse dalla Regione ad ogni inizio di stagione, nella maggior parte delle località di mare calabresi anche quest’anno c’è il rischio di dover fare i conti con improvvisazione, disordine organizzativo, promiscuità, problemi legati all’accessibilità alle spiagge libere ed alla pulizia delle stesse, arbitrio assoluto nella erogazione dei servizi”. Talarico conclude così: “Per una regione come la nostra, dove il settore del turismo costituisce una risorsa fondamentale in tema di sviluppo, è inaccettabile lo scarso senso di responsabilità da parte di chi, ad ogni livello, sarebbe preposto ad assumere atti e decisioni  che ne possano tutelare l’immagine e rilanciarne la qualità”.

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