Cosa unisce la Confederazione Elvetica a Leonardo Sciascia? E’ quello che spiega “Troppo poco pazzi. Leonardo Sciascia nella libera e laica Svizzera” a cura di Renato Martinoni (pp. 174 € 22,00) Leo S. Olschki Editore www.olschki.it, pubblicato in collaborazione con l’Associazione Amici di Leonardo Sciascia wwww.amicisciascia.it. L’associazione, fondata nel 1993, si propone di mantenere viva la memoria dello scrittore di Racalmuto. Per quanto riguarda la Svizzera è opportuno ricordare che il Canton Ticino è l’unico posto, fuori Italia, dove l’italiano è lingua ufficiale. La Svizzera, inoltre, è stata sempre terra accogliente per molti scrittori. E in Canton Ticino l’attenzione per gli scrittori del Mezzogiorno d’Italia è sempre stata forte: da Verga a De Roberto, da Alvaro a Tomasi di Lampedusa. I rapporti tra Leonardo Sciascia e la Svizzera cominciano nel 1957, quando gli fu assegnato il premio Libera Stampa che ritirò a Campione d’Italia; e terminano nel 1988 con il suo ultimo viaggio a Lugano, dove rilasciò un’intervista alla Radio. Lo scrittore sarebbe morto l’anno successivo. Il saggio contiene anche un dvd con le interviste radiofoniche. Un testo che conferma la dimensione internazionale di uno scrittore come Sciascia che dalla natia Sicilia ha saputo sempre guardare al mondo.
Tonino Nocera