Gent.le Direttore,
le scrivo con molta tristezza per la situazione in cui versa l’amata Reggio. Mi sono trovata, giusto ieri, a discutere con due turisti tedeschi e la vergogna ha preso il sopravvento su ogni altra sensazione: all’ardita mia domanda su cosa fossero andati a visitare in città, la risposta dei due è stata sconcertante. Hanno trovato il Museo Nazionale ancora in fase di ristrutturazione e non sono riusciti a raggiungere Palazzo Campanella per visitare i Bronzi di Riace; la Pinacoteca Comunale chiusa, peraltro da parecchio tempo e nemmeno io, reggina residente al centro, ho saputo spiegare loro il perché; il castello Aragonese, anch’esso vittima di lavori di ristrutturazione, e quindi visibile solo da fuori; Villa Zerbi, risposta scontata: chiusa! Il Piccolo Museo San Paolo, che è meta estiva di molti turisti ma noi reggini ignoriamo completamente, li ha accolti ma la collezione è parzialmente visibile perché gran parte delle opere è imballata per trasferimento di sede. Ma il nostro ex sindaco, ora presidente regionale, non ha sempre sbandierato “Reggio città turistica”? Ma questi temerari eroi che vengono a passare qualche giorno in città cosa dovrebbero fare? Ingozzarsi di gelati passeggiando in via Marina e poi? Che ce lo dicano loro che governano la città, infischiandosene della sporcizia che regna,dell’assoluta anarchia degli automobilisti reggini, delle buche (o meglio voragini…) che caratterizzano le nostre strade, dell’assoluta inadeguatezza di offerta turistica che ci propinano.
Mi sono vergognata moltissimo e alla fine ho dovuto rimediare anch’io… con un buon gelato passeggiando, col magone, in via Marina.
Angela, reggina arrabbiatissima