Sant’Andrea Apostolo Jonio (Catanzaro). Nel pomeriggio di ieri 30 giugno, i carabinieri della locale stazione, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Catanzaro nei confronti di Albino Bressi di 48 anni, residente a Badolato, in ordine al reato di atti persecutori, aggravato dal fatto che tra questi e la vittima vi era stata una precedente relazione affettiva. La misura scaturisce da un’articolata e puntuale attività d’indagine avviata dai militari operanti, a seguito di una querela sporta una quindicina di giorni fa da una ragazza ventitreenne residente a Sant’Andrea. I militari, dopo aver ascoltato il racconto della ragazza, si sono messi subito in moto per cercare di ricostruire l’intera vicenda e trovare utili riscontri agli atti persecutori posti in essere dal Bressi. I carabinieri sono riusciti, così a documentare l’intera triste e spiacevole storia, che prendeva il via circa sei mesi fa, quando la povera ragazza aveva instaurato una normalissima relazione sentimentale con l’uomo. Ma, il Bressi, fin da subito aveva manifestato il suo carattere estremamente possessivo e geloso, tanto che dopo pochi mesi, la ragazza, ormai logora, decideva di chiudere la storia. A questo punto, come spesso accade, l’uomo non si rassegnava alla chiusura della relazione, e continuava con il suo comportamento possessivo, arrivando però a compiere veri e propri atti persecutori nei confronti della ragazza. La poveretta riceveva numerosissime telefonate ed sms (spesso di tono minaccioso), veniva pedinata ovunque, attesa all’uscita del posto di lavoro ove il molestatore cercava di avvicinarla per costringerla a tornare con lui, arrivando perfino ad aggredirla causandole lesioni ed ecchimosi. Lo stesso arrivava persino a minacciarla di morte, e poneva in essere molestie anche nei confronti dei suoi familiari che tentavano di arginare la situazione, ormai fuori controllo. Tali azioni creavano, pertanto, un’inevitabile stato di agitazione e paura nella povera ragazza, che quotidianamente era costretta a subire reiterati e continuati comportamenti persecutori, sia di minaccia che di molestia, su se stessa e nei confronti dei suoi congiunti; la stessa viveva, ormai, in un perdurante e grave stato di ansia e paura, che l’aveva portata ad alterare le proprie abitudini di vita. L’intera vicenda, veniva puntigliosamente e con immediatezza accertata dai carabinieri di Sant’Andrea, che raccoglievano tutti gli elementi possibili ed utili per comprovare quanto era e stava ancora accadendo alla sfortunata ragazza, tanto che il Gip del Tribunale di Catanzaro, ritenendole ampiamente e dettagliatamente supportate da specifici elementi di riscontro, confermava la piena attendibilità delle dichiarazioni della molestata. L’ufficio GIP di Catanzaro, su richiesta del PM Dott.ssa Simona Rossi, quindi, ravvisando in capo al Bressi gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di stalking, nonché ritenendo sussistere valide esigenze cautelari, disponeva nei suoi confronti l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari
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