Partinico (Palermo). Due fratelli disoccupati di anni 23 e 22, entrambi di Partinico, che avevano impiantato una vera e propria filiera per il commercio di stupefacenti, dal produttore al consumatore, sono stati scoperti dai Finanzieri della Compagnia di Partinico. Nonostante le numerose precauzioni prese dai due particolari agricoltori le Fiamme Gialle hanno comunque scovato quel verde sospetto che a Partinico torna di attualità nel periodo estivo. I due, infatti, avevano impiantato la piantagione proprio sulle sponde di un canale di scolo delle acque reflue al confine con la loro proprietà, le cui estremità erano schermate agli occhi indiscreti da un fitto canneto. Questo era ritenuto sufficiente a non fare trovare le piante o almeno, nella malaugurata ipotesi questo succedesse, non essendo nella loro proprietà, ad esimerli dalla responsabilità della piantagione. Il canneto però ha preso fuoco e i due sono stati costretti a sistemare le canne cadute così da salvare le piante e fargli prendere la giusta irradiazione. Questo ha permesso ai militari della Guardia di Finanza che d’estate pattugliano le zone che più si prestano a tali coltivazioni, di scorgere le piante e di scoprire un lungo tubo nero utilizzato per l’irrigazione che arrivava proprio fino alla casa dei due fratelli. Immediatamente è scattata la perquisizione in tutta la proprietà che, anche grazie al prezioso fiuto di un cane antidroga del Corpo dislocato presso il vicino Aeroporto di Punta Raisi, ha permesso di rinvenire 5 panetti di marijuana perfettamente confezionati, ed uno già pronto per la vendita diretta, abilmente nascosto sotto la cuffia del cambio dell’Audi di proprietà di uno dei fratelli. Per i due narco-contadini sono subito scattate le manette, mentre le Fiamme Gialle hanno provveduto all’estirpazione ed alla immediata termo-distruzione delle piante direttamente in loco. Durante la perquisizione gli investigatori si sono anche insospettiti dalla presenza di un numero eccessivo di climatizzatori accesi, in rapporto ai consumi di energia elettrica rilevati ed hanno richiesto l’intervento di una squadra di tecnici dell’Enel che per scoprire l’ingegnoso bypass del contatore che permetteva di avere energia elettrica gratis anche a contattore spento, hanno dovuto utilizzare un martello pneumatico e demolire una porzione di muretto. Così le manette sono scattate anche per il padre dei due fratelli, intestatario del contratto energetico, con la denuncia per furto aggravato ed il processo per direttissima. Il risultato ottenuto ha così permesso di evitare l’immissione nel mercato di oltre 100 kg di marijuana, per lo più consumata dai giovanissimi, la cui successiva vendita al dettaglio avrebbe fruttato oltre 100.000 euro.
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