Reggio Calabria. Il 15 luglio, con un concerto di colonne sonore eseguito da un’orchestra di fiati di circa 140 giovani musicisti, prende l’avvio, presso l’Arena Alberto Neri di Catona di Reggio Calabria il Festival del cinema mediterraneo “Verso Sud”.
Il Festival vuole segnalare, nella vasta produzione cinematografica italiana e internazionale, quei film che hanno un’ambientazione meridionale e che con le immagini che fanno da sfondo alle varie opere, i paesaggi sospesi tra terra e mare, i colori e le luci, i personaggi e le storie narrate, rinviano sì ad una realtà oggettiva, fatta spesso di contraddizioni non risolte, ma costituiscano anche l’occasione, per i vari registi, di mostrare tutta la forza creativa e il patrimonio culturale che l’ambiente del Sud ancora possiede. La rassegna intende così confermare che c’è un cinema, c’è un esercizio del pensiero e della creatività che si sforzano di raccontare l’esistente, senza perdere di vista le diverse realtà territoriali che compongono la nostra unità nazionale, come un colorato mosaico e, nello stesso tempo, dimostrare come l’estrosità degli stili registici (dal satirico al grottesco, dal comico al drammatico) e la forza dei contenuti possono ancora contribuire alla “resistenza” del cinema italiano.
Uno sguardo particolare è rivolto ai film di registi calabresi o ambientati nella nostra regione. Quest’anno vengono premiati i film: “Corpo celeste”, di Alice Rohrwacher, ambientato a Reggio e a Roghudi, e “Un giorno della vita” del regista calabrese Giuseppe Papasso. I film saranno presentati al pubblico di Catona Teatro rispettivamente il 16 e il 17 luglio alla presenza dei registi. Seguiranno: Diciotto anni dopo di Edoardo Di Leo, Qualunquemente di Giulio Manfredonia, Il primo incarico di Giorgia Cecere, Se sei cosi ti dico di sì di Eugenio Cappuccio, Benvenuti al Sud di Luca Miniero, Into Paradiso di Paola Randi.
Infine un film per celebrare i 150 dell’Unità d’Italia: Il Gattopardo (1963) il capolavoro restaurato di Luchino Visconti, il regista che ha saputo guardare con occhio critico e disincantato il nostro Risorgimento, attraverso un mirabile affresco della nobiltà siciliana nel passaggio all’unità nazionale.
Una rassegna cinematografica, quindi, per sorridere, commuoversi, pensare, ma soprattutto per constatare come il cinema, con il suo linguaggio universale, riesca a superare le barriere fisiche e culturali del mondo di oggi.
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