Censore (PD): “Inammissibili e senza giustificazioni i tagli al Sant’Anna Hospital”

Catanzaro. “E’ grave e preoccupante il dietrofront della Regione nei confronti del Centro di alta specialità del cuore del Sant’Anna Hospital”. Ad accendere i riflettori sulla situazione del centro di eccellenza catanzarese è il consigliere regionale del Partito Democratico, Bruno Censore, che, in seguito all’incontro tra il commissario provinciale dell’Asp di Catanzaro Gerardo Mancuso e il direttore generale del Sant’Anna, Giuseppe Failla, rivolge un appello al governatore Scopelliti affinché non venga meno, come invece pare stia accadendo, l’impegno della Regione a sostegno della clinica specialistica. “Anche se, com’è noto, il partito di cui faccio parte è sempre stato fermamente schierato a favore della sanità pubblica, sarebbe grave, specie in Calabria, rinunciare a cooperare con il settore privato laddove, come nel caso del Sant’Anna, ci si trova di fronte a centri di eccellenza che con il loro operato contribuiscono a salvare un’enorme quantità di vite umane. Per queste ragioni appare inspiegabile il dietrofront della Regione nei confronti del Centro di Alta specialità del cuore che, secondo quanto dichiarato dal direttore generale Failla, nel 2011 potrà curare circa 800 pazienti calabresi in meno. Il dato riferito dal dottor Failla è stato calcolato tenendo conto della produzione media annua della clinica in base alle risorse che l’Asp ha messo a disposizione per il 2011. E’ preoccupante, inoltre, la dichiarazione odierna dello stesso direttore generale in cui si chiede alla Regione e all’Asp di chiarire se si debba “ridurre sin da subito e fino a dicembre il volume di assistenza erogata, indicando altresì il criterio con cui escludere un paziente piuttosto che un altro”, oppure se si debba “interrompere ogni attività con l’esaurimento dei fondi disponibili a partire dal mese di ottobre”. E’ inspiegabile il passo indietro della Regione rispetto all’incontro tenutosi in aprile con i vertici del Sant’Anna, che tra l’altro erano stati informati dal dipartimento Salute circa il via libera dei ministeri della Salute e dell’Economia sull’ipotesi di contratto triennale 2010-12. Invece il commissario dell’Asp è tornato alla contrattazione annuale, riproponendo per il 2010 gli stessi contenuti che già il Sant’Anna aveva ritenuto inaccettabili. Gli 800 calabresi che non potranno essere curati di cui parla il dg Failla, saranno costretti in alcuni casi a curarsi altrove (dove?) con aggravio di spese per le famiglie e per la Regione, mentre in altri casi, relativi alle emergenze, ad essere compromessa sarà la possibilità del paziente di avere salva la vita. Alla luce, quindi, dell’importanza che il Sant’Anna riveste per i calabresi e, nondimeno, delle eccellenze che il Centro di alta specialità del cuore esprime, la Regione e l’Asp dovrebbero subito rivedere le scelte fatte e dare il necessario sostegno a questa struttura. Se si vuole davvero raggiungere l’obiettivo di una sanità efficiente e di qualità, i tagli non devono certo colpire i centri d’eccellenza che, anche se privati, operano ogni giorno per salvare vite umane».

 

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