Protesta dei precari a Palazzo Campanella. Una donna ha avuto un malore

Reggio Calabria. E’ arrivata al terzo giorno la protesta dei sette lavoratori Lsu-Lpu saliti sul terrazzo di Palazzo Camapanella, sede del Consiglio Regionale, a Reggio Calabria. Supportati dall’Unione sindacale di base, chiedono la convocazione di una tavolo tecnico che sia funzionale alla stabilizzazione dei 5.400 precari calabresi. In mattinata è stato organizzato un sit-in davanti all’ingresso di Palazzo Campanella ed al quale stanno prendendo parte circa duecento persone. Un sit-in che potrebbe essere il preludio di altre pubbliche rimostranze. Aurelio Monte, rappresentante dell’Usb, ha rivelato che: “C’è tensione ed esasperazione perché a tre giorni dall’inizio della protesta nessuno ha avuto contatti con i lavoratori che stanno manifestando, tra i quali una donna. Nemmeno la Prefettura ci ha convocato per sentire le nostre ragioni”. I lavoratori lamentano la totale assenza della classe politica, indifferente rispetto alle rivendicazioni dei manifestanti che sono decisi a proseguire ad oltranza la protesta. L’Unione sindacale di base, inoltre, ha reso noto che, nel corso del sit-in, una donna ha avvertito un malore in seguito al quale “è stata chiamata l’ambulanza, ma questa è stata fatta venire senza il medico a bordo. La lavoratrice, malgrado le condizioni precarie, si è rifiutata di scendere, così ad una seconda richiesta di far arrivare il medico, le forze dell’ordine hanno chiamato i Vigili del Fuoco con le scale. La salute di una lavoratrice, costretta a proteste estreme per far valere i diritti suoi e di tutti i precari sembra non importare nulla a chi dirige le operazioni. Intanto la nostra dirigente sindacale è stata soccorsa dai suoi compagni di avventura che stanno provando a praticarle la respirazione, a proteggerla dalla diretta esposizione del sole (per quanto possibile) e invocano a gran voce l’arrivo di un medico che verifichi le sue condizioni di salute”

 

 

 

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