Reggio Calabria. Il gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, Roberto Carrelli Palombi, ha disposto la scarcerazione di Bruno Leonardo, indagato nell’ambito dell’operazione Reggio Sud. Il gip ha accolto così l’articolata richiesta avanzata dal legale di fiducia di Leonardo, l’avv. Marco Tullio Martino. Il penalista aveva già ottenuto dal Tribunale della Libertà il parziale accoglimento delle ragioni difensive, ottenendo una riqualificazione giuridica delle condotte contestate, con la trasformazione dell’originaria accusa di partecipazione mafiosa a quella di tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose (di cui all’art. 7, L. 203/91). Dopo avere ottenuto la derubricazione dal Tdl, il legale ha chiesto che il proprio assistito fosse sottoposto nuovamente ad interrogatorio dinanzi al Gip, nel corso del quale ha spiegato ulteriormente alcuni passaggi delle intercettazioni contestate, al fine di chiudere il cerchio con una ulteriore indagine difensiva presentata sul punto.
L’avv. Martino, infatti, con documentazione inequivocabile, ha dimostrato come i video effettuati dalla Procura nel piazzale Agip di proprietà di Carmelo Riggio, utilizzati ed interpretati esclusivamente con significato indiziario a carico dell’indagato, nonostante potessero trarre in inganno per come messi dalla Dda in relazione ad altri elementi in realtà poi rivelatisi neutri, avevano invece tutt’altra spiegazione, assolutamente alternativa e lecita. Con altra documentazione poi si è spiegato l’interesse, tutt’altro che “mafioso”, che il Bruno sembrava avesse nutrito – secondo la progettazione accusatoria della Procura – per un tentativo di ritrovamento di un furgone sottratto da ignoti a un uomo di Bocale e mai più ritrovato. All’esito della camera di consiglio, dunque, lo stesso Gip che pochi mesi prima aveva firmato l’ordine di carcerazione del Bruno, prendendo atto delle nuove risultanze documentali compendiate nella memoria depositata dall’avv. Martino, nonostante il parere negativo della Procura, ha affermato come in effetti fosse verosimile la ricostruzione prospettata dalla difesa, disponendo l’immediata liberazione dell’indagato.
Fabio Papalia