Rende. Pupo (FLI): “Si faccia un Consiglio comunale straordinario e aperto sul disastro ecologico nell’area Legnochimica”

Rende (Cosenza). Di seguito una nota di Spartaco Pupo, capogruppo di Futuro e Libertà per l’Italia in seno al consiglio comunale di Rende.

L’esito infausto di questi giorni conferma la validità di certe battaglie, condotte spesso in solitudine e al limite del dileggio da parte degli avversari. Chi scrive segue questa brutta storia dall’agosto 2008, quando si verificò uno strano incendio sul sito dell’ex Legnochimica, per il quale chiesi all’Arpacal i risultati delle relative prestazioni analitiche di rilievo ambientale e sanitario. Sull’episodio calò subito una cortina di silenzio, troppo serrata per non destare sospetti. Nell’ottobre 2010 inviai una missiva al governatore Scopelliti e al suo assessore all’Ambiente, cui chiedevo di intervenire per fare piena luce sul possibile inquinamento di quell’area a tutela della salute pubblica. Silenzio assoluto anche dai vertici regionali, eppure il rischio inquinamento era elevatissimo. L’ex sindaco Bernaudo in quello stesso periodo annunciò una conferenza dei servizi per procedere alla bonifica del sito, che però non si è mai tenuta. Poi arrivò il sequestro da parte della Procura di Cosenza e prendiamo atto solo oggi, leggendo i giornali, di analisi chimiche che confermano l’inquinamento delle falde e delle acque utilizzate per l’irrigazione dei fondi agricoli, per gli animali e per l’alimentazione dei cittadini. Un vero e proprio disastro ecologico. Chi governa questo territorio da 60 anni dovrebbe rispondere delle eventuali negligenze amministrative in fatto di prevenzione e controlli in difesa dell’ambiente e della popolazione. In altre parole, mi chiedo che cosa abbiano fatto di concreto, in tutti questi anni, gli amministratori rendesi per scongiurare l’inquinamento di quella zona. Il sindaco Cavalcanti oggi si ritrova una bella gatta da pelare, rimanendo a lui la responsabilità della tutela della salute, seriamente compromessa, dei residenti, dei lavoratori e degli utenti delle aziende della zona. Al sindaco chiedo, come primo atto di trasparenza nei confronti degli ignari cittadini, un Consiglio comunale straordinario, aperto a esperti tecnici, comitati civici e ambientalisti. Ai cittadini vanno fornite le giuste informazioni sulle eventuali conseguenze in termini di patologie, infezioni e quant’altro. Per quanto mi riguarda, offro sin da ora la mia collaborazione istituzionale affinché sulla vicenda non cali nuovamente quel silenzio foriero di cotante sventure.

 

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