Gap (Francia). Dovevano essere l’antipasto verso la tre giorni di alta montagna, con Galibier, Colle dell’Agnello, Alpe d’Huez, i 162 km da Saint Paul Troi Chateax a Gap. Invece, è stato un bel primo piatto ricco di spettacolo e servito da uno chef d’eccezione. Alberto Contador ha deciso ai meno 15 di ricominciare la danza interrotta dopo il Giro d’Italia: tre scatti in due chilometri per mettere a sedere Basso, Franck Schleck, Andy Schleck. L’unico grande a tenere le ruote dello spagnolo è stato Cadel Evans, che ha resistito sulle pendenze non impossibili del Col de Manse per poi mettere a segno una discesa spettacolare e raggranellare 3″ su Contador e Samuel Sanchez. Davanti all’attacco di Contador, che sui Pirenei non si è visto affatto, rischia di uscire offuscato il bis sulle strade di Francia di Thor Hushovd, ancora vincitore con un’azione portata via con forza, dopo 100 chilometri dal via. Il campione del mondo è rimasto in avanscoperta sulle rampe del Col de Manse con il compagno di squadra Hesjedal e l’altro norvegese del gruppo, Edvald Boasson Hagen. Nel segno dell’H si potrebbe dire, con la volata che ha visto vincere senza storia Hushovd davanti a Hagen e Hesjedal.
E’ stata tappa tenuta in pugno dal gruppo e gestita dalla Bmc di Evans, che ha impresso un ritmo infernale verso le prime rampe del Gpm di II categoria, a 11 chilometri dal traguardo. E c’è quasi il sospetto che, se non avesse attaccato Contador, sarebbe stato Evans a provare qualche azione. Ma è stato sufficiente attendere i meno 15 dall’arrivo per assistere al primo scatto di Contador, sul quale hanno risposto tutti i big, Basso compreso, con il solito incedere di passo. Ancora un chilometro di ascesa e assesta il secondo scatto Contador: non è ancora l’espressione di forza e leggerezza dell’Etna, non è l’agilità del Grossglockner, ma è uno spettacolo che accende quello del pistolero. Ma nemmeno il secondo scatto è bastato a fare il vuoto, così la terza batosta sul morale di quanti immaginavano un Tour con Contador sottotono e remissivo è arrivata ai meno 12: tre scatti in pochi chilometri, tre scatti ai quali solo un grandissimo Cadel Evans e Samuel Sanchez sono riusciti a resistere.
Poi è stata decisiva la discesa, con Andy Schleck alla deriva. Meglio Ivan Basso dei lussemburghesi: il varesino ha limitato i danni a 53″ di ritardo da Evans, mentre Franck Schleck e Andy hanno accusato 1’06” di distacco.
Domani l’arrivo a Pinerolo, con l’ascesa di Pramartino in vista dell’arrivo e tanta salita nei chilometri precedenti. Mettetevi comodi, sta per cominciare un’altra puntata di una spettacolare tre giorni alpina.
Fabiano Polimeni