Gioia Tauro (Reggio Calabria). Sono il 21enne Francesco Bagalà, il 22enne Giuseppe Forgione, Vincenzo Marcianò, 34 anni e Domenico Romagnosi, 21 anni, in passato responsabile di reati connessi alle armi, le quattro persone arrestate dalla Polizia nell’ambito delle indagini condotte in seguito all’omicidio di Vincenzo Priolo, avvenuto l’8 luglio scorso a Gioia Tauro. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, pochi minuti prima dell’agguato, avrebbero partecipato, con lo stesso Priolo, ad una rissa che sarebbe all’origine del delitto compiuto dalla persona aggredita e tuttora ricercata. Romagnosi e Bagalà sono stati rintracciati a Gioia Tauro, Marcianò a Villa Crosia, in provincia di Imperia, Forgione a Brugherio, nei pressi di Milano. L’omicidio fu commesso mentre Priolo si accingeva a salire a bordo della sua Peugeot 107 in sosta sotto la sua abitazione sulla strada statale 111. Lì fu sorpreso dal killer che esplose quattro colpi di pistola. Le persone finite in manette all’alba di oggi sono accusate del reato di rissa aggravata dalla morte di uno dei partecipanti. Un impulso decisivo alle indagini è arrivato dalle immagini riprese da alcune telecamere installate nei pressi del luogo in cui si è scatenata la lite, divenuta poco dopo teatro dell’assassinio. Le versioni fornite dai quattro arrestati nel corso delle indagini non avevano convinto gli inquirenti.
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