Corigliano Calabro tra le location di “Pupetta”, fiction per Canale 5 con Manuela Arcuri

Corigliano Calabro (Cosenza). Le campagne della cittadina calabrese dal 24 luglio set per le riprese della fiction oltre a Nepi (Viterbo), Roma, Marino (Roma), Caserta, Napoli e altri comuni siciliani, campani e laziali. Pupetta Maresca ha avuto una vita segnata dalla Camorra e da un delitto clamoroso nel ’55: l’uccisione del killer di suo marito, il camorrista Pasqualone ‘e Nola, che lei non esitò a compiere in un bar del centro di Napoli, ragazza e pure incinta di sei mesi. La vita di questa donna che ha ricevuto la grazia nel ’65 verrà raccontata in una fiction di 4 puntate su Canale 5, all’inizio del 2012, per la regia di Luciano Odorisio. Ad interpretare Pupetta c’è Manuela Arcuri.
Pupetta aveva sposato quel boss a 17 anni, alla metà degli anni ‘50, un matrimonio da centinaia di persone, tutte del giro di quella Camorra all’epoca ‘rurale’ che gestiva il mercato ortofrutticolo e al massimo il contrabbando di sigarette. Quattro mesi dopo le nozze, il rivale in malavita Tonino o’ Bastimento uccide il marito e lei il giorno dopo non esita a vendicarsi. Partorisce a Poggioreale, il figlio qualche anno dopo sparirà nel nulla. Condannata a 18 anni, nel ’65 Pupetta riceve la grazia. Torna nel giro, si mette con un altro boss, Umberto Ammaturo, da cui ha due gemelli. E osa persino sfidare, in una conferenza stampa ‘storica’, il boss della Nuova Camorra Organizzata, Raffaele Cutolo.
La miniserie, sceneggiata da Teodosio Losito, annovera nel cast anche Tony Musante, Stefano Dionisi, Ben Gazzara, Barbara De Rossi, Guia Ielo, Luigi De Filippo, Eva Grimaldi, Gabriele Morra, Christopher Meireles, Stephan Kaefar e Sergio Arcuri. Diverse le location utilizzate per le riprese della location: Roma, Marino (Roma), Caserta, Napoli, Corigliano Calabro (Cosenza) e alcuni comuni di Sicilia, Campania e Lazio. Per quanto riguarda le riprese a Corigliano Calabro, si svolgeranno dal 24 luglio in una zona di campagna della cittadina. Nel cast anche un giovane del luogo, Fabio Pistoia, e per la scenografia saranno coinvolte alcune strutture alberghiere del territorio della Piana di Sibari.
La materia in effetti è delicata e controversa, poiché quando si portano all’interno di opere romanzate figure reali legate alla malavita si rischia, in qualche modo, di giustificarle. La storia di Assunta Maresca (pupetta o pupatella vuol dire bamboletta, bambina particolarmente graziosa) cominciò quando, a sedici anni, vinse un concorso di miss locale: era di una bellezza selvaggia, tipicamente meridionale, fatta soprattutto di tinte scure (occhi, capelli, pelle). Fu così che un uomo perse la testa per lei: era Pasquale Simonetti, già noto come Pascalone ‘e Nola, una montagna, fisicamente e camorristicamente (la sua temerarietà lo spinse perfino a schiaffeggiare Lucky Luciano all’ippodromo di Agnano). Il 1955 fu un anno tragico nella biografia di Pupetta: tra la primavera e l’autunno di quel’anno, dopo il primo premio nel concorso di bellezza, arrivarono il matrimonio, una gravidanza, l’omicidio del marito da parte di camorristi rivali e la conseguente vendetta sul presunto sicario del consorte. Quindi il processo e il carcere. Tra le sbarre del penitenziario di Poggioreale nacque suo figlio, Pasqualino. Nel 1965 Pupetta esce dal carcere e cinque anni più tardi si unirà al boss Umberto Ammaturo. Ma ecco che nel gennaio ’74 un’altra triste vicenda accadrà nella sua vita: suo figlio scompare e non sarà più ritrovato.
Pupetta Maresca, per le vicende travagliate della sua vita, appare soprattutto come una donna che vive in trincea, che deve gestire il quotidiano con il pugnale in bocca, che sa che la vita per lei è innanzitutto lotta, passioni, tragedie. E queste non sono finite: il 12 giugno 1982, viene arrestato Umberto Ammaturo, secondo, importante compagno della sua vita, e il 13 luglio finisce in carcere anche lei, sospettata dell’omicidio Semerari, il criminologo trovato decapitato.

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