Cosenza. Il sindaco Occhiuto: “Ho sospeso il concorso per 11 dirigenti per questioni tecniche e politiche”

Cosenza. “Amministrare una città, sempre ed esclusivamente in virtù di ciò che viene ritenuto il migliore indirizzo per i cittadini, implica, obbligatoriamente, mettere anche in conto delle scelte che non sempre riceveranno un unanime consenso”. Il sindaco Mario Occhiuto replica così alle prolungate polemiche a mezzo stampa sul concorso per undici dirigenti municipali bandito dalla precedente Amministrazione a scadenza di consiliatura e sospeso ad avvio del suo mandato. “Le ragioni della mia scelta – precisa Occhiuto – sono di natura tecnica e di natura politica. Non è un fatto legato alle persone coinvolte, che nemmeno conosco, anzi, ne comprendo le motivazioni, sebbene consiglierei loro di non farsi strumentalizzare per fini che nulla hanno a che vedere con queste giustificate motivazioni. Al momento d’insediarmi, prendendo visione degli aspetti tecnici, mi è stato comunicato dalla struttura che il concorso presentava dei punti illegittimi per i quali erano stati depositati dei ricorsi. La seconda ragione è di natura politica. Il Comune di Cosenza conta già una dotazione organica con un numero spropositato di dirigenti, causa di una demotivazione collettiva interna che ho potuto constatare appena eletto. In data odierna, pertanto, la Giunta ha approvato la rideterminazione della dotazione organica, riducendo la consistenza numerica anche del personale dirigenziale da 33 a 20 posti, nel rispetto degli obiettivi di riequilibrio della finanza pubblica che il Comune non può disattendere. I sindacati sono stati preventivamente informati e ad oggi non hanno sollevato obiezioni. Di conseguenza, con quello che le nostre casse andranno a risparmiare sui posti dirigenziali soppressi, provvederemo a riorganizzare le posizioni intermedie per dare nuovi stimoli al personale interno. Occorreva infatti decidere se puntare a valorizzare il personale esistente o lasciarlo nello stato della demotivazione professionale. Mi rende alquanto perplesso – aggiunge Mario Occhiuto – dover rispondere di una patata bollente che ho ereditato e su cui, semmai, alcuni quesiti andavano posti prima. Trovo poi pretestuoso e fuori luogo legare il Concorso in questione, che è cosa a sé, agli incarichi esterni da me conferiti secondo gli strumenti che la Legge mette a disposizione. Si tratta di incarichi attribuiti secondo prassi al decadimento di quelli del mio predecessore. Una conto dunque sono questi ruoli, affidati a professionalità esterne di riconosciuta valenza e consolidata esperienza, un altro invece sono quelli del mio staff che hanno ovviamente carattere fiduciario e restano sempre distinti dai dirigenti del cosiddetto Concorsone. Infine, se vogliamo parlare di codice etico, parliamone pure, aprendo da subito un confronto relativo, in particolare, a come sono stati amministrati a Cosenza i settori dei Lavori pubblici e dell’Urbanistica”.

 

Exit mobile version