Coppia di minorenni salvata dalle fiamme sulla collina di Pentimele

Reggio Calabria. Quando arde il fuoco della passione c’è un solo modo per spegnerlo. Soprattutto se arde nei cuori di due giovanissimi, 16 anni lui e 14 lei, che ieri pomeriggio si sono recati alla collina di Pentimele. Il luogo perfetto, lontano da occhi indiscreti, per due innamorati. Poco importa se la strada che porta fin sù in cima è franata da parecchi mesi, senza che nessuno abbia alzato un dito per rimetterla in sesto. I due minori, in sella a un ciclomotore, approfittando della maggiore agilità del mezzo a due ruote hanno attraversato lo sbarramento di detriti, e si sono inerpicati lentamente sul cinquantino fino in vetta, sicuri così di lasciarsi tutto il mondo alle spalle e potersi godere qualche momento di intimità. Senonché, mentre i due erano in cima, oltre al fuoco della passione si è innescato pure l’altro fuoco, quello che puntualmente ogni estate divora la macchia mediterranea della collina di Pentimele. Panico per i due giovanissimi, che sono rimasti isolati nei pressi di uno dei due fortini al di là di una fitta cortina di fiamme. L’incendio di vastissime proporzioni ha richiamato i vigili del fuoco, allertati tramite il telefonino cellulare dai due malcapitati. Sul posto sono giunti gli uomini diretti dal caposquadra Giuseppe Valeriani, mentre dal Comando provinciale le operazioni sono state coordinate dall’ispettore antincendio Vincenzo Arena e dal capo reparto esperto Antonio Leonardo. Quest’ultimo è rimasto sempre in contatto telefonico con i due giovani, cercando di tranquillizzare soprattutto la ragazzina, letteralmente terrorizzata dall’avanzata del muro di fuoco e dal fumo che rendeva difficile respirare. Nel frattempo la squadra dei vigili del fuoco ha dovuto abbandonare l’automezzo all’altezza della frana, e coprire a piedi l’intera ripida salita per cercare di avvicinarsi il più possibile ai due giovani. Viste le dimensioni dell’incendio, intanto, dal Comando provinciale è stato allertato il V Reparto Volo della Polizia di Stato, ricevendo come sempre in questi casi la massima disponibilità per effettuare un salvataggio tramite l’elicottero della Polizia. Il piano era quello di chiedere ai due ragazzi di raggiungere la sommità del fortino, per essere facilmente individuabili dall’elicottero, da lassù gli specialisti si sarebbero calati per portare in salvo i ragazzi. All’ultimo momento però l’intervento dello “zanzarone” è stato annullato grazie al gesto di eroismo del caposquadra Valeriani, il quale procurandosi delle ustioni e mettendo a repentaglio la propria incolumità si è fatto strada attraverso il fuoco e ha raggiunto i due giovani per poi ricondurli in salvo al di là delle fiamme, nel punto in cui nel frattempo i suoi uomini avevano strappato un piccolo varco alle lingue di fuoco. Un gesto di eroismo reso indispensabile, non bisogna dimenticarlo, dall’incuria in cui versa la strada che porta ai fortini. Una frana lasciata lì a sbarrare la strada per mesi e mesi e che ieri pomeriggio ha sbarrato il passo ai mezzi di soccorso. Un esempio lampante di come in questa città occorrano meno eroi e più persone, politici compresi, che facciano “normalmente”, ognuno nel suo campo, il proprio lavoro. Quanto ai due giovanissimi, invece, serva da lezione per essere un po’ più “cauti” in futuro, non troveranno sempre i vigili del fuoco a raffreddare loro i bollenti spiriti.

Fabio Papalia

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