Massacrano un connazionale: 4 rumeni arrestati dalle Volanti per tentato omicidio

Reggio Calabria. Nell’ambito dell’attività di prevenzione e controllo del territorio disposta dal Questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, intensificata nell’attuale periodo estivo con servizi specifici volti a garantire una maggiore presenza su strada delle forze dell’ordine, la scorsa notte personale dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, diretto dal vice questore aggiunto Giuseppe Pizzonia con la collaborazione del commissario capo Giuseppe Giliberti, ha tratto in arresto quattro individui di nazionalità rumena responsabili del reato di tentato omicidio ai danni di un connazionale.
Questi i fatti: alle ore 01:30 circa, a seguito di una telefonata al “113” da parte di una donna che invocava aiuto in zona S. Sperato, due equipaggi della Squadra Volante si sono recati immediatamente sul posto constatando la presenza di un uomo riverso sull’asfalto, con un’evidente ferita nella zona toracica (verosimilmente causata da un’arma da taglio) e copiosa perdita di sangue. Gli agenti, dopo aver prestato i primi soccorsi e avvertito i sanitari del Servizio d’urgenza ed emergenza medica 118, hanno raccolto le prime notizie utili all’identificazione degli autori del grave fatto delittuoso, apprendendo dalla figlia quindicenne della vittima, L.J.. Gli agenti hanno così appreso che gli aggressori, armati di coltelli e spranghe in ferro, dopo aver colpito ripetutamente il padre (poi identificato per Romanut Lacatus di 34 anni) si erano repentinamente allontanati a piedi attraverso una strada secondaria.
Le ricerche, avviate nell’immediatezza, hanno dato gli esiti sperati tant’è che, poco distante dal luogo dell’intervento, gli agenti hanno intercettato e bloccato tre giovani in procinto di far perdere le proprie tracce, di cui uno ferito al padiglione auricolare sinistro. Sebbene la situazione fosse già di per sé evidente, i tre sono stati riconosciuti con certezza dalla quindicenne come gli autori della feroce aggressione al padre. Nel medesimo contesto, si è appreso peraltro che un quarto aggressore si era rifugiato all’interno della propria abitazione sita poco distante, dove è stato effettivamente rintracciato e bloccato. L’uomo recava ancora su di sé le tracce tangibili della sua partecipazione all’aggressione: sull’avambraccio destro, infatti, erano ben evidenti alcune macchie di sangue. In pochissimo tempo sono stati così neutralizzati tutti i partecipanti all’aggressione, poi identificati per: Stefan Bichinet, cl. 93 (incensurato); Daniel Marian David cl. 89 (con precedenti penali per furto e detenzione di armi clandestine); Sorin Hurjui cl. 90 (incensurato); Lucian Iuonuz Lungu (incensurato), tutti di nazionalità rumena. Sono altresì state recuperate alcune delle vere e proprie armi utilizzate nella circostanza, ossia un tubo in ferro di circa un metro e mezzo ed un coltello, quest’ultimo ancora sporco di sangue.
Ricostruita anche la dinamica di quanto accaduto, che ha un prologo nella tarda serata di ieri, alle ore 22:00 circa, allorquando la vittima e i suoi aggressori avevano avuto un’accesa discussione per non meglio precisate ragioni nei pressi del bar “Zanzibar” ubicato nei pressi di Piazza Carmine.
Lacatus, a causa delle ferite riportate, è stato ricoverato presso il reparto di chirurgia toracica degli Ospedali Riuniti in prognosi riservata, e sottoposto a intervento chirurgico d’urgenza a seguito di: “vasta ferita da taglio interessante la regione anteriore superiore del torace, dall’ascellare anteriore dx all’ascellare anteriore sx, si approfondisce fino ai piano costali e muscolare”.
I quattro aggressori sono stati dichiarati in arresto per il reato di tentato omicidio e posti a disposizione dell’autorità giudiziaria, nella persona del Sostituto Procuratore dr. Miceli. Si tratta di soggetti già da qualche anno sul territorio nazionale. Tutti hanno riferito di essere impiegati saltuariamente in qualità di muratori.
Questa mattina, nel dar conto della brillante attività delle Volanti nel corso di una conferenza stampa, il Questore Carmelo Casabona, il quale ha elogiato l’operato degli agenti e dei funzionari dell’Upgsp, ha citato un analogo fatto di sangue accaduto a Roma e riportato oggi sul quotidiano nazionale “La Stampa”. “Non è un caso che spesso interveniamo per liti tra cittadini di nazionalità rumena” ha commentato il Questore, assicurando che, se da un lato il fenomeno non ha assunto ancora proporzioni tali da legittimare espressioni come “questione rumeni”, d’altro canto tali risultati si devono alla incessante attenzione che le forze dell’ordine tutte, e la Questura in particolare, dedicano anche in tale contesto.

Exit mobile version