Omicidio a Gallico. Giuseppe Canale trucidato con 12 colpi di pistola, 15 giorni di prognosi per il passante ferito

Reggio Calabria. Trucidato con 12 colpi di pistola. Dopo un inseguimento di qualche centinaio di metri, durante il quale è stato ferito un ignaro passante, lo hanno freddato con un colpo di grazia alla testa. Giuseppe Canale, 39 anni, pregiudicato per reati anche di ‘ndrangheta, è stato trucidato all’altezza del civico 246, accanto a un grande albero al lato della strada. Il suo assassinio ha dato luogo a un inseguimento da Far West nel centro di Gallico Superiore, popolosa frazione del Comune di Reggio Calabria. I killer hanno agito nel primo pomeriggio, intorno alle ore 15, in una delle piazze principali del quartiere, davanti ai locali dell’ex circoscrizione di Gallico. I due sono giunti a bordo di uno scooter Aprilia Scarabeo, entrambi armati di pistola, un revolver a tamburo ed una semiautomatica. Quando la vittima designata si è accorta di essere nel mirino dei sicari, è iniziato il macabro inseguimento lungo via Anita Garibaldi, ed è stata una pioggia di fuoco. I due sicari hanno seguito Canale sparando numerosi colpi di pistola. Un proiettile vagante ha colpito a una gamba un uomo di 42 anni, M.R., raggiunto di striscio. Le sue condizioni non destano preoccupazioni per i sanitari degli ospedali Riuniti che lo hanno curato diagnosticando una prognosi di 15 giorni. Lo sfortunato testimone, l’unico che i Carabinieri hanno potuto interrogare, stava fumando una sigaretta fuori da un bar-ristorante che sorge all’angolo, proprio all’imbocco di via Anita Garibaldi. Dentro e fuori dall’esercizio commerciale in quel momento c’erano molte altre persone, compresi alcuni giovani che giocavano a carte. “All’inizio sembravano petardi – ha raccontato una donna – poi abbiamo capito che erano pistolettate ed è iniziato il fuggi fuggi”. Oltre al ferito nessuno dei testimoni, però, si è presentato ai militari dell’Arma per raccontare cosa ha visto.

Giuseppe Canale

Giuseppe Canale è corso lungo via Anita Garibaldi, tentando una ormai disperata fuga. I sicari lo hanno raggiunto e gli hanno esploso contro altro piombo, compreso il colpo di grazia alla testa. Nulla da fare per Canale, raggiunto in tutto da 12 colpi tra volto addome e torace, che è morto all’istante. I due killer hanno approfittato del parapiglia scatenato dalla sparatoria e si sono dileguati a bordo dello scooter, che non è ancora stato rinvenuto. Sul luogo del delitto sono giunti i Carabinieri della Compagnia cittadina, diretta dal capitano Nicola De Tullio, comandati sul posto dal tenente Domenico De Biasio, e i militari della Stazione di Gallico. Dopo i rilievi del Servizio investigazioni scientifiche, il corpo della vittima è stato esaminato dal medico legale.
Giuseppe Canale era un soggetto già noto alle forze dell’ordine, pregiudicato per associazione di tipo mafioso, duplice tentato omicidio, armi e altro: coinvolto nell’operazione Bless, scattata il 25 luglio del 2007, che riguardava la guerra di mafia. In particolare Giuseppe Canale era ritenuto responsabile dell’omicidio di Giuseppe Chirico, avvenuto il 21 marzo di 10 anni prima, nel 1997. Canale, però, era uscito pulito dall’indagine. Il 30 ottobre 2010 il gip infatti, su richiesta del pubblico ministero, aveva archiviato la sua posizione, prosciogliendolo dalle accuse. Adesso l’uomo, originario del comune aspromontano di San Roberto, dove ha vissuto fino all’età di 10 anni, lavorava per una ditta di traslochi e abitava nel quartiere di Gallico. Canale era conosciuto nel quartiere dove il suo omicidio, e il ferimento di un passante, ha ridestato lo choc che solo un anno fa aveva suscitato un altro omicidio, quello di Domenico Chirico, avvenuto a Gallico Marina il 20 settembre 2010. Canale era ritenuto vicino alla cosca Serraino, nell’ambito del cartello condelliano. Secondo gli inquirenti l’omicidio Canale sarebbe da collegare a una vendetta maturata negli ambienti della criminalità organizzata locale.

Fabio Papalia


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