Palermo. Contrasto al sommerso: proseguono i controlli della Guardia di Finanza nei confronti delle attività connesse al turismo

Palermo. Prosegue l’azione di controllo del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo nei confronti delle attività economiche maggiormente interessate dall’affluenza di clienti e turisti in occasione della stagione estiva, per tutelare gli operatori corretti dalla concorrenza sleale esercitata dalle imprese che non rispettano le regole. La scorsa settimana 4 pattuglie del Gruppo Palermo e delle Compagnie di Partinico, Termini Imerese e Bagheria hanno controllato altrettanti ristoranti nella zona di Piazza Marina, a Palermo, rilevando 8 lavoratori completamente in nero. In uno degli esercizi commerciali controllati sono stati rinvenuti anche 3,8 Kg di tabacchi, in vendita senza la prescritta autorizzazione. Venerdì 12 agosto ulteriori 5 pattuglie provenienti dal Gruppo Palermo e dalle Compagnie di Partinico e Termini Imerese hanno controllato circa 10 esercizi commerciali tra bar e ristoranti a Mondello. I finanzieri si sono concentrati sull’emersione dei fenomeni di sommerso da lavoro e sulla regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali, rilevando 2 lavoratori in nero, 5 lavoratori che percepivano compensi diversi da quelli indicati in busta paga e constatando la mancata emissione del documento fiscale in 6 esercizi commerciali. Inoltre, in questi stessi giorni, nell’ambito del piano di interventi nei confronti delle attività stagionali disposto dal Comando Provinciale, la Compagnia di Bagheria ha concluso una verifica fiscale nei confronti di uno stabilimento balneare sito nel Comune di Santa Flavia. L’intervento ispettivo ha fatto emergere ricavi non dichiarati per circa 200.000 euro e rilievi IVA per oltre 80.000 euro nelle annualità 2008, 2009 e 2010. I controlli in materia di impiego di manodopera hanno non solo lo scopo di applicare le sanzioni a chi ha assunto lavoratori in nero, ma anche di incentivare la regolare assunzione di questi ultimi, grazie alle nuove possibilità offerte dalla legge 183/2010 (cd. collegato lavoro). Infatti se entro 30 giorni dalla scoperta del lavoratore irregolare il datore di lavoro lo assume, lo stesso può beneficiare di una sanzione pari a 1500 euro per ogni addetto in nero, mentre se non lo intende assumere la sanzione può arrivare a 12000 euro, oltre alla chiusura dell’attività nel caso siano impiegati dipendenti in nero in misura superiore al 20%.

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