Motta San Giovanni. Preoccupazione per Francesco Azzarà, rapito in Darfur mentre operava per la pace

Motta San Giovanni (Reggio Calabria). Ci sono persone che decidono di dedicarsi al prossimo in maniera totale, lasciando tanto nei loro Paesi d’origine per recarsi in quelli in via di sviluppo dove il loro lavoro è preziosissimo. Lo fanno per aiutare persone meno fortunate, come volontari, senza pensare alla possibilità di mettere a rischio la propria vita e la tranquillità delle loro famiglie. Uno di questi è un ragazzo di Motta San Giovanni, Francesco Azzarà, di 34 anni, l’operatore di Emergency rapito ieri pomeriggio in Darfur, una provincia del Sudan. Sin dalle prime ore di oggi, appena avuto notizia dell’accaduto, la Comunità Mottese vive in trepidante attesa per le sorti di Francesco e si stringe alla famiglia in un atto di piena solidarietà. Il Sindaco Paolo Laganà e l’amministrazione comunale, in stretto contatto con le autorità preposte, seguono fiduciosi l’evolversi della vicenda con la speranza di poter riabbracciare presto il giovane professionista di pace. Il Ministero degli Esteri ha fatto sapere attraverso un comunicato che “l’Unità di Crisi della Farnesina, in stretto contatto con Emergency e la missione Onu in Darfur (UNAMID) e in pieno coordinamento con l’Ambasciata a Khartoum, ha attivato tutti i canali disponibili presso le autorità locali per una soluzione della vicenda. Il Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, segue personalmente gli sviluppi e ha disposto il rientro a Khartoum dell’Ambasciatore, momentaneamente in Italia’’.

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