Progetto sistema informativo territoriale per la bonifica calabrese riconosciuto dalla legge regionale n. 11 del 23/07/2003 inerente la distribuzione dei nodi (idranti pompe e griglie degli impianti irrigui dei vari consorzi di bonifica della Calabria) al fine di fornire a tali enti lo strumento per poter redigere i piani di classifica e il loro rilancio come enti strumentali e utili all’agricoltura calabrese. I lavoratori del progetto sono stati messi in condizioni economiche disperate visto che il loro lavoro si è interrotto dopo dieci anni di servizio presso i consorzi di bonifica. La disattenzione del dipartimento agricoltura è diventata insostenibile perché non riesce a prendere in considerazione queste unità lavorative che nel bene hanno dato, in questi anni, un servizio utile ed indispensabile all’agricoltura calabrese. Le attuali condizioni in cui versano le nostre famiglie sono disperate. Chiediamo che in questi momenti difficili si possa trovare una soluzione visto che la nostra formazione ha un decorso di dieci anni al servizio dell’Unione Regionale delle Bonifiche (URBI). Come ente attuatore del progetto è riconosciuto come ente sub regionale dalla legge n° 11. I lavoratori chiedono all’assessore all’agricoltura, Onorevole Michele Trematerra, di convocare nell’immediato un tavolo tecnico con l’assessorato al lavoro, la presidenza della giunta regionale e la presidenza della commissione Bilancio consiglio regionale per dare un risoluzione a noi lavoratori di un progetto riconosciuto dalla legge regionale n.11 del 23/07/2003. Perché le stesse esperienze lavorative del sistema informativo dei consorzi di bonifica di altre regioni dell’Italia sono attive, raggiungendo risultati e soddisfazioni ottimali (vedi Regione Veneto). Le 37 unità lavorative sono disponibili a qualsiasi risoluzione che il dipartimento agricoltura della Regione Calabria possa nell’immediato promuovere una iniziativa occupazionale anche di forme diverse visto che le nostre famiglie sono sull’orlo della disperazione che dopo 10 anni questa attuale giunta non ha tenuto conto dei livelli occupazionali che sono stati garantiti negli anni precedenti attraverso la legge regionale che regolamenta i consorzi di bonifica in Calabria.