Seminara. Oggi gli ortodossi festeggiano S. Elia il giovane

Seminara (Reggio Calabria). Non si è ancora spenta l’eco della festa della Madonna dei Poveri che un’altra cerimonia religiosa è pronta ad animare la cittadina di Barlaam. Stavolta, sono gli ortodossi a festeggiare S Elia il giovane a cui, insieme a Filareto l’ortolano, è dedicato il Monastero Greco-ortodosso (fondato nell’880 d.C. e riedificato nel 2001) nel rione dei “Pignatari”. Ed è qui, in questo luogo immerso nel “bosco degli ulivi” che, a partire dalle 10 la comunità ortodossa, guidata dall’egumena, madre Stefania, intreccia lodi e preghiere ad uno dei santi dell’universo bizantino. Elia è conosciuto anche come Sant’Elia il Giovane, spiega madre Stefania. Nacque a Castrogiovanni, l’odierna Enna nell’823 e fu battezzato con il nome di Ioannis, che cambio in Elia quando indossò l’abito angelico. A sedici anni fu venduto schiavo in Nord-Africa. Riacquistata la libertà viaggiò verso la Palestina predicando la fede cristiana a rischio della propria vita. Si fece monaco presso la Basilica dell’Anastasis di Gerusalemme, professando nelle mani del patriarca Elia III che gli impose il proprio nome. Dopo alcuni anni di permanenza al celebre monastero di S. Caterina del Sinai, pellegrinò ad Alessandria d’Egitto, in Persia, ad Antiochia, di nuovo in Nord-Africa da dove si imbarcò per Palermo, per riabbracciare la vecchia madre. Visitando a Taormina la tomba del protovescovo S. Pancrazio, assunse come discepolo S. Daniele, a cui impose l’abito monastico. Passato in Calabria, fondò (880 circa) nella Valle delle Saline, vicino Seminara, il monastero che poi prese il suo nome. Il pericolo di intrusione saracene lo costrinse a fuggire a Petrasso per poi tornare sull’Aspromonte, a S. Cristina; di seguito a Roma come pellegrino sulle tombe degli Apostoli, e presso le basiliche romane.Fece ritorno in Calabria a Pentidattilo, quindi nuovamente nel monastero di Seminara. Le grandi capacità profetiche e l’opera vastissima di evangelizzazione che frate Elia aveva svolto in tre continenti estese la sua fama fino a Costantinopoli, tanto che l’imperatore Leone VI il Sapiente lo chiamò alla sua corte come suo consigliere personale. S. Elia si ammalò e morì il 17 agosto 904 a Tessalonica. Pertanto, oggi la comunità ortodossa festeggia,con i riti tradizionali, S.Elia il giovane, fondatore del monastero.

Antonio Ligato

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