Palmi (Reggio Calabria). Alle ore 08:30 odierne personale dipendente si è portato sul lungomare Tonnara al fine di dare esecuzione alle operazioni di bonifica della discarica posta sotto sequestro preventivo in data 09.08.2011 e sigillata mediante apposizione dei cartelli contenenti le indicazioni di legge e di catena con lucchetto del quale avevamo trattenuto le chiavi. Il sequestro era giunto a seguito della costante e intensissima attività di vigilanza ambientale sul litorale a tutela della salute pubblica che il Corpo di Polizia Locale, diretto dal Maggiore Francesco Managò, ha eseguito in questa stagione. Già lo scorso anno in quel sito era stato riscontrato un abbandono di rifiuti sul suolo all’interno di un’area privata appartenente a M.F. di anni 69, il quale era stato indagato per il conseguente reato ambientale e si trova a giudizio. A quella denuncia era seguita l’immediata Ordinanza nr.175 a firma del Sindaco Gaudio, con la quale l’uomo veniva diffidato a sgomberare l’area a pena dell’esecuzione coattiva della bonifica. Si era poi accertato che l’uomo non solo non aveva ottemperato all’Ordinanza, ma addirittura aveva aggravato la situazione ambientale accumulando in maniera incondizionata rifiuti delle più svariate tipologie. Dai rilievi era emerso chiaramente che l’area era ormai divenuta una discarica a cielo aperto di rifiuti di ogni natura, compresi rifiuti ingombranti, nocivi e cancerogeni, che mettevano a serio rischio l’incolumità e la salute pubblica dei villeggianti che stazionavano in spiaggia soltanto a pochi metri di distanza. Quintali di eternit in lastroni si trova accumulato sul terreno e privo di qualsiasi protezione atta ad evitare dispersione di polveri, con frammenti sparsi ovunque. Dallo stato dei luoghi emergeva chiaramente che, il soggetto aveva ivi effettuato, grazie al deposito incontrollato nel tempo, un’attività di raccolta di rifiuti non autorizzata in grossi quantitativi, tra i quali spiccavano proprio quelli contenenti amianto che destavano grande preoccupazione e necessitavano di un intervento urgente. Da qui la bonifica urgente richiesta dalla Polizia Locale e autorizzata dal Gip Giancarlo Giusti. Sul posto si constatava anche che i sigilli erano stati rimossi (compresa la catena con il lucchetto). Giunto il personale della RA.DI. s.r.l. incaricata dall’U.T.C. – Settore Ambiente della bonifica coattiva dai rifiuti speciali e pericolosi contenuti nella discarica, alle ore 09:00 si accedeva nell’area ed avevano inizio le operazioni di bonifica. Le operazioni si concludevano alle ore 17:00 e i rifiuti asportati venivano dettagliati in appositi formulari. Tra i rifiuti indicati quali ingombranti vi erano elettrodomestici in disuso accatastati sul suolo, bombole di G.P.L. arrugginite, materiale ferroso in enorme quantità (anche binari ferroviari e pali della pubblica illuminazione arrugginiti), pneumatici usati, batterie per auto esauste con percolato sul suolo, materassi, divani smantellati, reti metalliche arrugginite, tubi in PVC rotti, il tutto per un totale di Kg. 7.260 (7 tonnellate e 260 Kg); i rifiuti pericolosi contenenti amianto (lastroni di eternit frammentato) venivano quantificati in Kg. 1.320 (1 tonnellata e 320 Kg). Al termine delle operazioni venivano riapposti i sigilli sull’area. Nel contesto delle operazioni si procedeva anche ad un ulteriore sequestro dell’area e dei fabbricati in essa contenuti in quanto si accertava la presenza di nr.2 manufatti rispettivamente delle dimensioni di mt.4×3 in cemento armato e di mt.5×4 in mattoni con copertura in tegole, per il quali M.F. non era in grado di esibire alcun titolo concessorio. Ricadendo i manufatti su area demaniale e peraltro vincolata gli stessi venivano sottoposti a congiunto sequestro giudiziario e M.F. denunciato anche per l’occupazione abusiva di area demaniale, la realizzazione di innovazioni non consentite su area demaniale, l’edificazione abusiva su area sottoposta a vincolo paesaggistico – ambientale.
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