Tripodi (Gruppo Misto): “Chi propone di spostare la sede del Consiglio regionale offende Reggio e la storia”

Reggio Calabria. “La sede del Consiglio regionale ubicata a Reggio Calabria è il frutto di un processo storico difficile che non bisogna mai dimenticare, perché è parte della storia di una città, che era stata maltrattata ed emarginata e di un’intera regione che, agli inizi degli anni ’70, dopo eventi anche drammatici, grazie a quella sintesi politica e culturale sancita nello Statuto della Regione, ha consentito alla Calabria di uscire dal buio e di incamminarsi sulla via del regionalismo democratico che ha avuto alti e bassi”. E’ l’opinione del consigliere regionale del Gruppo Misto Pasquale Tripodi che avverte: “Si faccia attenzione, quando si maneggiano certi argomenti. La Calabria oggi non vive una condizione economica florida , anzi il disagio è accentuato in ogni settore e la protesta può infiammarsi da un momento all’altro. Perciò, occorrerebbe più accortezza nel proporre ricollocazioni della Regione che potrebbero offendere prima che i reggini, che per avere la sede del Consiglio hanno pagato un prezzo altissimo, la storia di noi tutti. In questo senso, sono certo che tutte le Istituzioni, ad incominciare da quelle politiche, del territorio reggino sapranno reagire vivacemente a quelle che potremmo definire provocazioni culturali. Come si può pensare, infatti, che alla base dell’improduttività della politica ci sia la distanza tra le due sedi della Regione o il costo degli spostamenti dei consiglieri regionali? Se la politica non funziona è perché non ha idee, perché chi governa fa scelte sbagliate, non è capace di circondarsi di professionalità oneste e motivate e non è in grado di dare risposte neppure alle problematiche di questa stagione, penso al mare sporco ed all’emergenza ambientale in sé, ivi inclusa la raccolta della spazzatura che in alcune realtà non ha nulla da invidiare a Napoli. I costi della politica – puntualizza Tripodi – si tagliano in due modi: anzitutto facendo funzionare la politica, rendendola efficace nelle risposte che i calabresi si attendono ed eliminando, fin dalla ripresa autunnale, le gestioni allegre di Enti reginali e para regionali dai costi esorbitanti e buoni per fare assistenza e clientela. Non è certo immaginando di privare Reggio Calabria della sede del Consiglio che si possono ottenere risultati, anzi insistendo su questa strada si rischierebbe di inasprire il risentimento sociale e i conflitti tra città, che avrebbero costi questi sì esorbitanti per l’intera collettività. Non intendo dire – conclude il consigliere reginale – che chi lancia simili provocazioni voglia fare solo demagogia a buon mercato, ma mi auguro che, proprio con la ripresa dopo la pausa estiva, il dibattito politico, tra maggioranza ed opposizione, possa riprendere su basi finalmente serie e partire dall’analisi circostanziate dei tanti problemi veri dei calabresi a cui dobbiamo trovare le giuste soluzioni”.

 

 

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