Palmi (Reggio Calabria). Di seguito una nota di Ernesto Reggio, vice coordinatore provinciale del PdL.
Il carisma secondo la Bibbia è un “dono divino” del quale – a detta dell’onorevole Fedele – il nostro Signore avrebbe preferito dispensarmi. Ma se così fosse, in tutta onestà, potrei dire che “mi accontento” del dono dell’intelletto che evidentemente mi è stato concesso, poiché mi riesce facile comprendere che le divergenze d’opinione che talvolta possono anche sfociare in uno scontro politico tra le componenti dello stesso partito, dovrebbero essere affrontate al suo interno, ovvero nei vari organismi assembleari che rappresentano quell’indispensabile momento di confronto finalizzato alla ricerca di una posizione finale che deve necessariamente risultare unitaria. Ma, a quanto pare il nostro capogruppo regionale, piuttosto che osservare questi elementari principi, magari supportandoli con suoi doverosi interventi in difesa dei propri colleghi di partito, in questa circostanza ha invece preferito utilizzare l’infausta tattica del “fuoco amico”, colpendo, oltre che il sottoscritto, anche i consiglieri del suo stesso partito, a dir suo “rei” di aver posto la pietra tombale su questa sindacatura attraverso la loro autodeterminazione – quanto mai da me condivisa – di approvare la mozione di sfiducia. Eppure gli sarebbe bastato dare un’occhiata alle cronache locali oppure ai commenti apparsi sui social network per sapere con quale entusiasmo, condito dagli scroscianti applausi del pubblico presente in aula consiliare, sia stato salutato il precongedo dato all’ormai ex Primo Cittadino. Vorrei inoltre ricordare all’onorevole Fedele che fu proprio l’ex sindaco ad estromettere il gruppo del PdL dalla sua maggioranza, sferrando contro tutti noi un attacco proditorio in Consiglio comunale, salvo poi scrivere una lettera al Prefetto millantando una ritrovata intesa con il PdL al solo fine di giustificare il suo ennesimo ritiro delle dimissioni da Primo Cittadino: prova ne è la sua ultima intervista alla stampa in cui egli stesso ha dichiarato che avrebbe voluto “ricucire con chiunque tranne che con il nostro gruppo politico”. Domando quindi, che colpa hanno i nostri consiglieri se dopo essere stati cacciati di malo modo non sono stati neanche interpellati dall’ex Primo Cittadino per un’eventuale mediazione? E poi – mi permetta l’onorevole Fedele – ma molto prima della mediazione politica viene la lealtà e dignità delle persone che invece è stata recidivamente calpestata dall’ex sindaco, fino all’ultimo istante in cui lo è stato. Per quanto mi riguarda, pur essendo stato nominato vicesindaco “certamente non per i consensi ricevuti” visto che non mi sono neanche candidato – al pari del mio predecessore nonché fiduciario dell’On. Fedele – piace ricordare a me stesso, non senza un pizzico d’orgoglio, che tutte le volte che mi sono prestato al servizio della mia città sono risultato il primo o il secondo degli eletti della mia lista, con tutto il rispetto per gli ultimi o i penultimi in genere. Per ciò che concerne la discussione nel merito delle scelte politiche fatte dai palmesi e per i palmesi, rimando il tutto ad una prossima riunione di coordinamento provinciale.