Reggio Calabria. I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, nel tardo pomeriggio di ieri a Palizzi Superiore, a conclusione di complessa attività investigativa hanno arrestato il latitante Francesco Perre, nato a Platì l’11.04.1967, inserito nell’elenco dei “latitanti pericolosi” stilato dal Ministero dell’Interno, ricercato dal 04.02.1999, poiché condannato in via definitiva il 19.11.2003 a 28 anni di reclusione per sequestro di persona aggravato in concorso con recidiva, in danno di Alessandra Sgarella Vavassori, sequestrata a Milano l’11.12.1997 e rilasciata il 04.09.1998 a Locri.
Francesco Perre è esponente di primo piano della ‘ndrangheta nella sua articolazione denominata cosca Barbaro-Castanu, operante nella locale di Platì, è stato individuato dai carabinieri a seguito di prolungate osservazioni, su una piantagione di canapa indiana, di circa duemila piante, in precedenza localizzata in località fiumara Cambi, zona aspromontana tra i Comuni di Palizzi Superiore e Bova.
I dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina presso il comando provinciale carabinieri di Reggio Calabria, alla presenza del procuratore aggiunto DDA Nicola Gratteri.
Francesco Perre gestiva la piantagione di canapa indiana, di circa duemila piante, in località fiumara Cambi, zona aspromontana tra i Comuni di Palizzi Superiore e Bova dove è stato catturato. Ieri nel tardo pomeriggio era salito in Aspromonte per aprire l’impianto d’irrigazione goccia a goccia della piantagione e controllare lo stato di maturazione della marijuana visto l’approssimarsi della raccolta.
I carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo Locri, diretti dal colonnello Valerio Giardina e dal maggiore Mucci, e i militari dello Squadrone eliportato Cacciatori Calabria, diretti dal capitano Francesco Cinnirella, che erano appostati su due punti di osservazione, lo hanno avvistato, riconosciuto, e sono intervenuti. Il Perre accortosi dei militari ha tentato la fuga correndo via a piedi, ma dopo qualche centinaia di metri è stato raggiunto ed arrestato. Ai carabinieri, trafelato il Perre ha detto: “bravi mi avete fregato”.
Francesco Perre è organico a una della più potenti cosche di Platì, infatti la cosca Barbaro “Castanu” appare nella sentenza n. 2562/00 R.G.N.R. DDA e 59/06 Sent., datata 17.02.2006, del Tribunale di Reggio Calabria ed è capeggiata da Francesco Barbaro nato a Platì il 13.05.1927, noto come “Ciccio U Sparito” ovvero “U Castanu” detenuto, che nell’anno 1981 venne già denunciato per associazione a delinquere di tipo mafioso dai Carabinieri unitamente ad altre 120 persone appartenenti alle più importanti ‘ndrine mafiose del Reggino, tra le quali: Nirta di San Luca, Cataldo di Locri, Morabito di Africo, Ursino di Gioiosa Jonica, Macrì di Siderno e i D’Agostino di Sant’Ilario dello Jonio.
La cosca “Castanu” negli anni si è legata grazie a matrimoni e comparati ad esponenti delle famiglie Trimboli, Perre, Pelle di San Luca (RC) e Marando. Tutti i figli del capobastone hanno avuto negli anni innumerevoli gravi precedenti penali principalmente per estorsione, sequestro di persona, omicidio e traffico di sostanze stupefacenti.
Il comandante Provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria, colonnello Pasquale Angelosanto, ha dichiarato: “Francesco Perre, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi stilato dal Ministero dell’Interno, è elemento di primo piano della ‘ndrangheta nella sua articolazione denominata cosca Barbaro-Castanu attiva nella locale di Platì, avendo anche stretti legami di parentela con il capo cosca Francesco Barbaro. La ricerca dei latitanti rappresenta una delle direttrici strategiche del contrasto alla ‘ndrangheta – oltre alla individuazione delle ricchezze accumulate e all’interruzione delle attività delittuose (come il traffico di stupefacenti, le estorsioni e l’usura) – operato dall’Arma sul territorio, per la disarticolazione delle strutture militari dell’organizzazione mafiosa, nelle quali i latitanti stessi sono inseriti in posizione di comando”.
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