Reggio Calabria. Il comitato dei 66 precari dei Centri per l’Impiego della Provincia di Reggio Calabria, ha scritto una lettera al presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, per chiedere un incontro finalizzato alla revoca del bando indetto dalla Provincia per la copertura dei loro stessi posti di lavoro. La lunga lettera contiene tutti i passaggi della loro storia di lavoratori precari, che per alcuni ha avuto inizio nel 2003, per altri nel 2005 e per altri ancora nel 2008 e descrive, sinteticamente, i passaggi amministrativi che hanno condotto loro in questa situazione di rischio a seguito del bando, e i conseguenti motivi della protesta.
Riportiamo alcuni stralci. «Noi attuali precari abbiamo già vinto un concorso (selezione pubblica per titoli ed esami), con graduatoria pubblicata nel giugno 2008. Questa graduatoria ancora è vigente, in forza del d.p.c.m. 28.03.2011 e del d.l. 225/2010 (Governo Berlusconi) fino al 31 dicembre 2011. Nonostante la graduatoria vigente e il personale già formato e con esperienza, (una parte dal 2003, una parte dal 2005 ed una parte dal 2008) la Provincia di Reggio pubblica un bando a ferragosto, sprecando risorse economiche, e ci manda a casa per sistemare altri. La Provincia, così facendo, sta creando nuovo precariato su precariato e sta operando in violazione delle norme nazionali che prorogano la validità della nostra graduatoria, sprecando risorse con una nuova procedura concorsuale, inutile perché le risorse umane che cerca sono già all’interno, sono già dipendenti, siamo noi!
(… ) E ciò mentre Cosenza e Catanzaro hanno stabilizzato i vecchi precari dei centri per l’impiego e adesso, con i nuovi fondi Por, potranno fare un concorso aperto a tutti, creando nuova occupazione. (…) Reggio Calabria invece, in controtendenza, caccia i vecchi per mettere i nuovi. C’è una Calabria di serie A e una Calabria di serie B. Cosenza e Catanzaro ahimè di serie A Reggio Calabria di serie B. (…) La Provincia di Reggio Calabria, sin dal 2010, aveva adottato delle delibere che – in osservanza delle linee guida dettate dalla Regione per l’utilizzazione dei fondi Por – prevedevano una progressiva stabilizzazione di noi precari, da tempo ormai assegnati ai C.P.I.
L’attuale amministrazione, in barba alle linee guida regionali e alle precedenti delibere, proseguendo l’errore della Giunta Morabito adottato con delibera nr.138 del 12 aprile 2011, tra l’altro impugnata da noi con Ricorso Straordinario al Capo dello Stato in data 3 agosto 2011, vittime o complici di una burocrazia senza scrupoli, con un colpo di spugna adotta una politica – clientelare – diametralmente opposta a quella della stabilizzazione. Inoltre, il decreto regionale a cui la Provincia si appella per sostenere la necessità della nuova selezione (decreto n. 2655 del 30.03.2011) non dice in nessun posto che occorre una nuova selezione, dice solo che serve una “procedura ad evidenza pubblica”. Noi abbiamo già sostenuto e vinto la selezione, nel 2008 e la graduatoria relativa è ancora vigente. Ma vi è di più! – Come mai si vogliono ignorare nei fatti le linee guida della Regione Calabria (di tal guisa che l’Ente superiore dovrebbe bloccare qualunque finanziamento sul punto) laddove, in risposta ad un’interpellanza del vice presidente del Consiglio Regionale On. Alessandro Nicolò del 12 novembre 2010 l’assessore al Lavoro Regionale Francescantonio Stillitani con nota del 26 novembre 2010 fa emergere chiaramente la volontà di combattere il precariato utilizzando: “specifiche figure professionali a condizione che si attuino procedure di selezione pubblica” [………..] e prevedendo “contestualmente….piani di stabilizzazione occupazionale da attuarsi sulla base di Piani Triennali come, peraltro, già realizzato da alcune Province”, confermate, ancora una volta da una nota n.69482 del 3 febbraio 2011 del Direttore Generale della Regione Calabria – Dipartimento 10 Settore Lavoro – con la quale si dettavano le linee guida del Piano Regionale Triennale del Lavoro (tra le quali vi è quella “dell’eliminazione del precariato e la possibilità di prevedere dei percorsi di stabilizzazione per gli esperti esterni”); … e si chiedeva inoltre di istituire un tavolo permanente Regione Calabria (rappresentanti esecutivo e Consiglio Regionale) – Provincia di R.C. – Rappresentanze sindacali – Delegazione lavoratori precari – per la concertazione di ogni iniziativa utile ed opportuna per la valorizzazione delle esperienze e della professionalità maturata dai lavoratori precari in servizio presso i CPI, anche sulla base di azioni in tal senso mirate e già attuate da altre Province Calabresi (quali ad esempio la Provincia di Cosenza).
Il comitato dei precari, inoltre informa il presidente Scopelliti degli ultimi sviluppi della questione, facendo presente che (…) a seguito dell’incontro avvenuto tra le rappresentanze sindacali (CISL – CGIL – UIL) in data 25 agosto 2011 l’amministrazione provinciale non assumendosi la responsabilità del bando di ferragosto affermava e presumeva la colpa della Regione Calabria che avrebbe a loro dire imposto questo nuovo concorso alla Provincia di Reggio per il “il rispetto della normativa comunitaria, quella nazionale e regionale di riferimento, compresi gli obblighi relativi alle procedure di evidenza pubblica e di selezione per l’utilizzo delle professionalità del personale in affiancamento agli operatori dei CpI, salvo mancato riconoscimento delle spese». Comunicando tutto ciò a mezzo stampa.
A fronte di queste motivazioni, il comitato dei precari conclude la lettera al Governatore con la richiesta di un incontro volto a cercare una soluzione al loro difficile e delicatissimo problema.