Reggio Calabria. “L’Amministrazione provinciale di Reggio Calabria può e deve tornare sui propri passi. La nota con cui il dipartimento regionale Lavoro e Politiche sociali è intervenuto sulla questione del bando provinciale per il reclutamento di nuove figure professionali per i Centri per l’Impiego, da assumere al posto dei 66 lavoratori precari in carica fino al 31 dicembre prossimo, parla chiaro: nel rispetto dell’obbligo all’avviso pubblico, spetta esclusivamente alla Provincia scegliere le migliori procedure di reclutamento in piena autonomia istituzionale. E’ dunque nelle possibilità dell’amministrazione provinciale tornare sui propri passi, evitando di compiere una gravissima ingiustizia ai danni dei lavoratori che da anni sono impiegati nei Cpi”. Lo dichiara il consigliere regionale Nino De Gaetano, ritornando a sollecitare sulla questione la convocazione di un tavolo istituzionale e l’immediata revoca del bando provinciale. “La vicenda è ormai nota: nell’ambito del Por 2007-2013 la Provincia di Reggio Calabria ha pubblicato a ferragosto un bando per il reclutamento di 66 figure professionali da utilizzare nei Centri per l’Impiego e destinate a sostituire gli altrettanti lavoratori vincitori di un concorso con graduatoria pubblicata nel giugno 2008 e valida fino al 31 dicembre 2011. Nuovi precari, dunque, al posto dei vecchi, in una logica inaccettabile di spreco di risorse pubbliche e professionalità che si scontra con i percorsi di stabilizzazione attivati su Piani triennali, invece, dalle Province di Catanzaro e Cosenza. Ebbene, come da noi sostenuto nei giorni scorsi e confermato dallo stesso dipartimento regionale del Lavoro, la scelta delle procedure da adottare per la selezione è di esclusiva competenza della Provincia. La responsabilità, dunque, è interamente in capo all’ente intermedio e ad un’amministrazione che sta rischiando di gettare al vento risorse umane e finanziarie, alimentando colpevolmente il precariato. Torniamo per questo a sollecitare con forza l’immediata revoca del bando e la convocazione di un tavolo istituzionale tra Regione, Provincia, sindacati e lavoratori per giungere ad una soluzione condivisa del problema”.