Caccia. Incontro tra “Fare Ambiente” e Nucera: «Le richieste non pregiudicano la difesa e tutela delle specie»

Reggio Calabria. “Ritengo estremamente giusta ed urgente la necessità di venire incontro alle esigenze dei cacciatori calabresi”. Si è espresso così il segretario-questore del Consiglio regionale Giovanni Nucera partecipando all’incontro che l’Associazione ambientalista “Fare Ambiente”, coordinamento provinciale di Reggio Calabria, guidato dall’avv. Nadia Grande, ha avuto con una folta delegazione di cacciatori della provincia di Reggio Calabria.
“L’esercizio della caccia, nel pieno rispetto della natura – ha dichiarato Nucera – è un elemento di ricchezza e di sviluppo del nostro territorio, sia per quanto riguarda l’indotto che viene coinvolto, sia per gli importanti risvolti turistici che può determinare”.
“Fare Ambiente – ha sostenuto l’avv. Grande – si è schierata fin da subito a sostegno di queste legittime aspettative che invocano la modifica della legge regionale n. 9 del 1996, inerente gli ambiti territoriali di caccia”.
“Un esempio evidente emerso nel corso di una importante assemblea a Vibo Valentia con le associazioni dei cacciatori e le associazioni ambientaliste è rappresentato – ha ricordato il segretario-questore del Consiglio regionale – dalla necessità, da tempo avvertita, di meglio regolamentare, nell’ambito del Piano faunistico regionale e degli Ambiti territoriali di caccia, le attività cinofilo-venatorie, oggi praticamente escluse dagli ATC (Ambiti territoriali di caccia). I cacciatori – ha testimoniato Nucera – contestano i metodi utilizzati dalla Regione nella stesura del calendario, che rispondono più ad una logica di parte che ad un giusto equilibrio tra interessi istituzionali dettati dalle leggi e della normative e quelli che sono gli interessi reali dei cacciatori che anno dopo anno, sono costretti a sopportare sempre più il peso di tasse e penalizzazioni di ogni specie.
Numerose ed articolate le richieste avanzate dai cacciatori. Proposte – dicono – che non pregiudicano l’impostazione generale del calendario venatorio regionale destinato a regimentare l’esercizio della caccia controllata gratuita con limitazione di tempo, specie e numero di capi di selvaggina da abbattere, nell’ambito del territorio regionale.
I cacciatori chiedono di prevedere la caccia fino al tramonto già nella giornata di giovedì 1 settembre; chiedono l’apertura anche per la domenica del 4 settembre. Propongono l’inserimento del “colombaccio” tra le specie cacciabili in questi due giorni. Avanzano, inoltre, alcuni “anticipi” o “prolungamenti” del periodo di caccia per alcune specie cacciabili. Tra queste, per esempio, quelle alla “Cesena” ed al “Tordo Bottaccio”, che si prospetta di cacciare dal 1 ottobre al 31 gennaio, anziché fino al 19 gennaio. Insomma, i cacciatori chiedono una “gestione” più coerente da parte della struttura burocratica dell’Assessorato regionale, che spesso manifesta tentennamenti e atteggiamenti non in sintonia con le dichiarazioni della politica regionale.
Si tratta, come si vede, di questioni – ha concluso Giovanni Nucera – che non pregiudicano l’esigenza di difesa e tutela delle specie, rispetto alle altrettanto legittime esigenze dei cacciatori che vedono così allungata la possibilità di praticare uno sport fortemente legato al territorio, alle più antiche tradizioni regionali, e alla tutela della natura”.

Giovanni Nucera

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