Reggio Calabria. Gentile Direttore, ormai tra troppi giorni la cronaca locale appare invasa da considerazioni di natura giuridica ed ancor di più emozionale sulla questione dei precari dei Centri per l’Impiego (CPI) della Provincia di Reggio Calabria. Ma quanto viene discusso oggi risulta forse incomprensibile o troppo ovvio in assenza della conoscenza dei fatti realmente accaduti dal 2003 ad oggi. E’ per tale motivo, e al fine di offrire un’informazione meno fuorviante, che intendo esplicitare di seguito, da testimone privilegiata in quanto collaboratrice della Provincia di Reggio Calabria per CPI sin dalla prima selezione (2003), una sintetica cronistoria dell’intera vicenda.
Bando 2003: selezione di circa quindici orientatori, più altri profili professionali. Primo contratto per l’intero numero di collaboratori previsti dal bando per un primo periodo di sei mesi (giugno-novembre 2003) e rinnovo per dieci mesi (marzo-dicembre 2004). Per un totale di sedici mesi. Durante questo periodo abbiamo, coadiuvati dal personale interno, creato strumenti di orientamento, ad oggi ancora utilizzati, ideato e sperimentato metodologie innovative e partecipato alla pubblicazione del Kit di Orientamento: il processo di scelta, Solutio Sistemi Informatici, Cosenza, 2004.
Bando 2005: nuova selezione, che non ha facilitato in alcun modo i professionisti della prima ora. Selezione di più di cento orientatori, più altri profili professionali. Primo contratto per l’intero numero di collaboratori previsti dal bando per un periodo di quattro mesi (settembre-dicembre 2005) e rinnovo per un periodo di sei mesi (luglio- dicembre 2006). Per un totale di dieci mesi. Peculiarità di questa selezione la graduatoria rigorosamente in ordine alfabetico. Proprio così, in quel periodo i professionisti di Reggio Calabria più meritevoli risultavano essere quelli che avevano il cognome iniziante per A e così di seguito (es: Abbate più meritevole di Caccamo, a sua volta più valido di D’Agostino) per più di cento nominativi.
Bando 2008: terza nuova selezione, che non ha facilitato in alcun modo i professionisti della seconda ora e soprattutto quelli della prima. Alcuni miei stimati colleghi, di comprovata professionalità, sono stati esclusi in fase di valutazione dei titoli. Professionisti esperti di orientamento, davvero tra i pochi a Reggio Calabria, con esperienza pluriennale nel settore, oltre che nello specifico dei CPI provinciali (selezionati nel 2003 e nel 2005). Selezione di più di cento orientatori, più altri profili professionali. Primo contratto per l’intero numero di collaboratori previsti dal bando per un periodo di sei mesi (giugno-dicembre 2008). E qui la novità: il rinnovo è stato stavolta proposto soltanto ad un numero limitato di collaboratori, circa i primi quindici in graduatoria – fabbisogno iniziale (2003), tra l’altro da un contratto iniziale previsto da bando Co.co.co o Co.co.pro, passano ad un contratto a tempo determinato per un numero di mesi che ignoro. Questi ultimi sono i 66 precari di cui oggi si parla tanto, cui accordo naturalmente tutta la mia solidarietà.
Brevi considerazioni: oggi si comprende che quindici orientatori sono sufficienti al fabbisogno dei CPI provinciali, ma lo avevano sapientemente valutato nel 2003; oggi non abbiamo soltanto 66 precari selezionati dalla Provincia reggina per una graduatoria ancora vigente fino al prossimo dicembre, ma davvero molti di più – circa duecento, con eguali diritti giuridici e di comprensione sociale dei 66; oggi continuiamo a soffrire e fare, come è stato abbondantemente precisato, guerra tra poveri. Comprendo i 66 colleghi, ma invito anche loro a riservare la stessa solidarietà che richiedono ai politici ed alla cittadinanza, agli atri circa 134 precari che onestamente hanno superato la loro medesima selezione per un impiego esplicitamente a contratto Co.co.co per un tempo determinato.
Proposte: valutate tutte le accorate e contraddittorie considerazioni lette in questo periodo sui quotidiani mi sembrerebbe sensato proporre un ennesimo rinnovo entro il 31 dicembre, magari ancora ai primi della graduatoria, per poi, successivamente, con serietà, coscienza, buon senso e desiderio di reale crescita territoriale, indire un concorso per titoli ed esami, per contratti a tempo indeterminato.
Domenica Quagliata