Torino. Della Panda, in genere, s’è sempre detto “costa poco ed è affidabile”. Adesso, si può dire che è anche una bella utilitaria. Arriva a Francoforte il nuovo modello, atteso e da tempo programmato per l’esordio alla kermesse tedesca. Cambia tanto sul piano estetico la Panda, perde le linee un po’ squadrate che hanno caratterizzato l’ultima serie e vira decisa verso forme più morbide. Stravolgimento evidente nel frontale, con i gruppi ottici e il nuovo paraurti che identificano un netto cambio di registro rispetto al passato. Grande presa d’aria centrale nel paraurti, a dare un’anima propria alla Panda, poi, calandra che resta minimal con il logo a rubare la scena. Anche il cofano acquista dinamismo, con delle venature al centro che partono proprio dal marchio Fiat sulla calandra. In generale, si ritrova uno stile già visto sulla Citroen C3 Picasso, come anche al posteriore.
Profilo, invece, percorre il solco tracciato dell’antenata, con il terzo finestrino ancora presente e buona soluzione stilistica per abbattere gli angoli bui in manovra. Più marcati i passaruota, che nelle versioni più accessoriate accolgono cerchi in lega da 15″. Per la funzionalità e il ruolo a vocazione cittadina che la Panda deve assolvere, il portellone posteriore è vitale. Resta con una soglia d’accesso adeguata,mentre a cambiare è la foggia dei gruppi ottici, con linee più mosse. Nella parte bassa, il paraurti ospita un fascione nero più ampio rispetto al passato, che ingloba da un lato i retro-nebbia mentre dall’altra la luce per la retro.
I numeri confermano quanto si è voluto trasmettere con lo stile, ovvero, un’auto sì cittadina ma cresciuta. E’ più lunga di ben 9 centimetri la nuova Panda, ma sorattutto è più larga di 6, il che dovrebbe contribuire al miglioramento dell’abitabilità, nota non proprio d’eccellenza sulla versione che va a sostituire, specialmente al posteriore. In altezza, le quote si mantengono praticamente invariate, con appena un centimetro in più per il nuovo modello. Altro balzo in avanti, sebbene non ci siano numeri precisi, dovrebbe farlo la capienza del bagagliaio, più spazioso.
Sul piano tecnico, se il comparto sospensioni non riserva sorprese – il pianale è lo stesso utilizzato per la Lancia Ypsilon – i motori si confermano quelli già visti al debutto su altri modelli. Il bicilindrico da 900cc sarà la cubatura più piccola, con due livelli di potenza: 65cv per la versione aspirata, 85cv per la versione sovralimentata TwinAir turbo. Non mancherà lo storico 1.2 Fire, che sarà alla base dell’offerta Panda, con i suoi 69 cavalli, onesto tuttofare che dovrebbe essere un punto d’ingresso adeguato al mondo Panda. Capitolo diesel. Il “solito” ottimo Multijet offirà, come sulla vecchia Panda, ancora 75cv; potenza invariata, ma alcuni accorgimenti di dettaglio lo identificano come Multijet II, con iniettori più veloci in grado di effettuare più iniezioni multiple nello stesso lasso di tempo. Nello specifico, l’iniezione principale viene “spezzettata” in più fasi e si anticipano le successive. Il sistema Multijet II è in grado di gestire fino a 8 iniezioni per ciclo.
Saranno queste tre le motorizzazioni a farla da padrone sul mercato, con lo Start&Stop che aiuterà ad abbattere i consumi su tutti i propulsori.
In seguito, toccherà alle motorizzazioni bifuel (benzina/metano e benzina/gpl), la prima opzione utilizerà il 900cc turbo (80cv per la versione Natural Power) mentre la versione benzina/gpl avrà come base il 1200 Fire (69cv, versione EasyPower).
Se i motori possono aiutare a contenere i consumi, una parte altrettanto importante la svolge lo stile di guida. E la nuova Panda aiuterà il “pilota” che è in noi, con un indicatore di cambiata che suggerirà il regime giusto per cambiare marcia: un consistente aiuto per abbattere i consumi.
Per concludere il comparto tecnico, non mancherà il cambio robotizzato Dualogic, mentre arriverà una novità per quel che riguarda la sicurezza attiva: un sistema di frenata ottimizzato per la città, che contribuirà fino ai 30 km/h a riconoscere gli ostacoli e frenare automaticamente per prevenire l’impatto.
Per concludere quest’ampia panoramica sulla nuova Fiat Panda, gli interni. E qui, c’è uno stravolgimento per come conoscevamo la Panda. Stravolgere, ma con un occhio “nostalgico”. Addio alle plastiche molto rigide e grigie, fanno la loro comparsa superfici colorate, mosse e con un tocco da auto di segmento superiore, che contribuisce ad aumentare la qualità percepita. E il tocco nostalgico? Ricordate le prime versioni della Panda? Ecco, torna il marchio di fabbrica degli interni: la grande tasca che per vent’anni ha occupato il cruscotto torna in chiave moderna. Davanti al sedile del passeggero, un gioco di plastiche ha ricreato quella tasca dall’indubbia utilità. Confermata la leva del cambio in posizione rialzata, vicina al volante, mentre nelle versioni di punta non mancherà il clima automatico, con strumenti incastonati nella parte bassa della consolle, e il tetto in vetro. Interni che a prima vista sono certamente promossi, con anche un nuovo quadro strumenti e un volante migliorati nel disegno e nell’ergonomia.
Della nuova Fiat Panda sappiamo praticamente tutto, non resta che attendere i prezzi ufficiali, per capire quanto il best-seller tra le utilitarie è saputo crescere mantenendo l’appeal sui prezzi.
Fabiano Polimeni