Nucera (PdL) firma per il referendum abrogativo della legge elettorale

Reggio Calabria. “Firmerò anch’io le proposte di Referendum abrogativo per l’abolizione o la modifica della Legge elettorale “Calderoli”, meglio nota come “Porcellum”. E’ quanto annuncia il segretario-questore del Consiglio regionale Giovanni Nucera secondo il quale, al di là dello strumento referendario in sé e da chi lo propone con tanta enfasi, nell’attuale dibattito sulle riforme costituzionali da discutere per la riduzione dei costi della politica, potrebbe essere opportunamente previsto anche un confronto per la definizione di una nuova legge elettorale, più rispettosa della volontà degli elettori, meglio coerente con i principi di rappresentatività democratica sanciti dalla Costituzione. “Proprio per questo, nei giorni scorsi – prosegue Nucera – ho depositato presso la segreteria generale del Consiglio regionale un progetto di legge per la riduzione del numero dei consiglieri regionali, per una valorizzazione del “Sistema Partito” attraverso il limite imposto al sostegno ai candidati alla Presidenza e tutta una serie di norme fino ad oggi non regolamentate dalla Regione Calabria, sulla incandidabilità i incompatibilità delle candidature, stringendo soprattutto sulla cosidetta “questione morale” e sulla trasparenza delle manifestazioni politiche in ambito istituzionale”. “La mia – precisa il segretario-questore del Consiglio regionale – non è una posizione politica preconcetta, ma è una azione condivisa dai popolari cattolici democratici che vedono nella selezione della classe dirigente attraverso l’espressione popolare lo strumento più efficace e più libero per eleggere i governanti”. ”Pur considerandolo migliore dell’attuale ‘porcellum’ il sistema elettorale maggioritario offre qualche opzione in più, ma certamente bisogna tornare alle sempre rimpiante politiche elettorali della «Prima Repubblica», quando un cittadino maturo e adulto, e oggi lo sono i più, poteva scegliere i propri eletti esprimendo responsabilmente il voto di preferenza. Lo scollamento tra la politica e la società civile, ma ancora di più tra l’elettore passivo e attivo, è rappresentato ancora di più da questo dialogo interrotto, contaminazione nefasta di una legge, voluta dalla destra e dalla sinistra solo per perpetuare personali interessi che ha oscurato e mortificato lo spirito di servizio ed il bene comune: elementi che dovrebbero invece impregnare ancor più oggi l’agire politico. La prova? Le dichiarazioni – conclude Giovanni Nucera – e le insoddisfazioni dei sindaci, rispetto ai parlamentari romani, di questi giorni”.

 

 

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