Vincere uno a zero contro dei dilettanti quando ti chiami Italia, non può lasciare soddisfatti. Farlo, per di più, con un secondo tempo dove non si è espressa la miglior qualità nel gioco lascia ancora qualche interrogativo in più. Porta a casa un risultato buono per la qualificazione l’Italia di Prandelli, ma il bel calcio espresso nei primi venti minuti del primo tempo, nella ripresa è stato un ricordo. Per di più con i padroni di casa che non si sono fatti pregare per attaccare gli spazi in contropiede e rendersi pericolosi. Gioco prevedibile e lento, nella circolazione di palla – che con il passare dei minuti si è trasformata in lanci verticali inutili – come nei movimenti. Così il secondo tempo è stato giocato sul piano fisico, perdendo il vantaggio tecnico che gli azzurri avrebbero dovuto esprimere.
Le verticalizzazioni sono state poche, poi, con l’ingresso di Pazzini al posto di un Giuseppe Rossi ampiamente sotto gli standard cui ci aveva abituato in nazionale, non c’è stata l’inversione di rotta nel gioco, con le fasce mai a produrre cross da sfruttare.
Seconda frazione che è iniziata subito con un tentativo di riprendere i ritmi dell’avvio di partita per l’Italia, con una triangolazione Cassano, Montolivo, Rossi in area che ha messo apprensione alla difesa delle Far Oer. Sembrava fossero entrati in campo con un nuovo piglio gli azzurri, con ò’intensità di gioco tornata alta e le verticalizzazioni più frequenti. Giusto qualche minuto, prima di tornare ad assistere a un film non positivo. Far Oer che hanno sfruttato le occasioni in contropiede, e primo cambio in casa Italia al tredicesimo con Pazzini al posto di Rossi. La manovra ha continuato a essere lente e con qualche errore di troppo nell’organizzazione del gioco; dall’altra parte, i padroni di casa mettono paura al 15′ con una bella trama, prima di assistere a un’occasione da gol per Pazzini, sbilanciato nel colpire di testa al diciottesimo: palla lenta e azione sfumata. Un lampo di De Rossi al ventesimo, che si sovrappone a Cassano, è tra i pochi spunti della ripresa azzurra; il barese è stato tra le note positive della serata: voglioso, con intuizioni azzeccate, ha predicato nel deserto. senza un Giuseppe Rossi all’altezza.
Paura per Buffon al 25′, con una bella manovra delle Far Oer che si conclude con la traversa di Holst. La partita scade di qualità e precisione, così si veleggia verso la fine senza ulteriori sussulti. Aquilani per Motta e Balotelli per Cassano non incidono su una partita positiva per il risultato finale, negativa per la qualità e intensità di gioco.
Primo tempo dai due volti quello tra Far Oer e Italia, primi venti minuti di dominio assoluto per gli azzurri, che producono gioco, azioni pericolose e un gol. Poi, le Far Oer che non t’aspetti. I volenterosi giocatori dell’isola tra Regno Unito e Islanda hanno messo paura alla squadra di Prandelli, per poi organizzarsi meglio al di sotto del centrocampo e creare difficoltà a un’Italia che ha perso lo smalto e la velocità di circolazione della palla che ha caratterizzato i primi venti minuti.
Nemmeno il tempo di battere il calcio d’inizio e dopo trenta secondi è Montolivo a impegnare il portiere; primo giro d’orologio e seconda occasione da rete sui piedi di Cassano, che riceve davanti al portiere dopo una scucchiaiata di Pirlo: il barese non colpisce al volo e perde l’attimo buono. Ma è un’Italia propositiva, con tocchi rapidi nel centrocampo dove Montolivo e Pirlo sono i fari del gioco. Pirlo che torna a inventare al sesto, quando lancia per 40 metri e imbecca Maggio: palla al centro di prima e Rossi che impensierisce il portiere. Questione di minuti per il vantaggio, che arriva al decimo. Ancora Pirlo cerca Cassano, che scatta sul filo del fuorigioco, con qualche dubbio di posizione irregolare, resiste al difensore avversario e dopo aver aggirato il portiere insacca facilmente per il vantaggio meritato.
Al quarto d’ora, è buona l’intesa sull’out di sinistra tra Cassano e Criscito, mentre sulla destra Maggio è cercato poco e si eclissa con il passare dei minuti. Dopo la fiammata iniziale, al ventesimo si affacciano le Far Oer nella metà campo italiana, con un contropiede che si chiude con la palla poco alta sopra la traversa. E’ la scintilla che dà coraggio ai padroni di casa, che diventano pericolosi al 24′ con Olsen che colpisce il palo da fuori area, con Buffon fuori causa. Messo il naso oltre il centrocampo, tornano ad arroccarsi le Far Oer e l’Italia inizia ad avere difficoltà nella circolazione della palla. Poco sfruttate le fasce, scarso il movimento, con un Cassano quantomai voglioso di rendersi protagonista. Ma la prima frazione si conclude senza ulteriori sussulti. Vantaggio meritato, ma formazione di Prandelli che deve velocizzare movimenti e circolazione di palla.
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