Gioia Tauro (Reggio Calabria). C’erano una volta i Poliambulatori a Gioia Tauro. Come nelle favole potremmo iniziare così. Infatti, prima della Riforma sanitaria due erano i poliambulatori specialistici: uno della Cassa Mutua Artigiani e l’altro dell’INAM. Poi vi fu l’unificazione nel SSN. Le specialità e i medici specialisti erano tantissimi, i cittadini di Gioia uscivano di casa e nella stessa giornata risolvevano i problemi di salute e al meglio. Una specie di “amarcord” sanitario.
Oggi il delegato comunale alla questione sanitaria territoriale Vincenzo Frangella del Comune di Gioia Tauro, denuncia al Governatore Scopelliti una insostenibile vicenda dell’“odissea” del Poliambulatorio, che viene trasferito dall’ospedale, dove non si pagavano gli affitti, in un edificio privato, dove l’affitto si paga.
Lo strano è che dall’ospedale il trasferimento avviene per una presenza di “eternit”, e la beffa è che la struttura privata è circondata da eternit peraltro in pessime condizioni. Domanda: non era più economico rimuovere con una piccola spesa gli eternit dall’ospedale? Se lo pone il delegato Frangella del Comune di Gioia Tauro. In più la sistemazione “privata” non prevede l’accesso ai diversamente abili, perché l’immobile è posto in un vicolo cieco inaccessibile alle auto.
Ma tutto questo era già stato denunciato all’ASP dal sindaco di Gioia Tauro, ma il “Rasputin” con barba, baffi e occhiali, che soprassiede al protocollo della dolcissima ed evanescente Squillacioti è stato “disattento”.
Per questo l’amministrazione di Gioia Tauro scrive direttamente a Scopelliti “fiduciosi di un intervento per far adottare dei provvedimenti non più procrastinabili e che tutti noi attendiamo come istituzioni, come cittadini, come membri di una collettività, che crede nei valori della Costituzione – primo fra questi, il diritto alla salute -, perché valgano indistintamente per tutti e non già per una parte di Italia.”
Attendiamo che giunga “Godot”.
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