Monza. Vettel-Hamilton. Sempre là davanti. Con gomme morbide, con il pieno o con serbatoi vuoti. E’ il padrone assoluto il campione del mondo in carica. In una giornata difficile da interpretare, leggere i tempi di Vettel mette sconforto a molti. Hamilton è vicino sul giro singolo, come anche gli altri – ben sette piloti in sette decimi -, ma sul ritmo gara il divario è abissale. Red Bull che girano oltre un secondo al giro più rapide con le gomme morbide e pieno di benzina, mentre anche con le medie Vettel si è permesso il lusso di guardare tutti dall’alto. In casa Ferrari non siamo sui livelli della mattinata, con due secondi e 7 di ritardo, ma c’è comunque poco da star felici. Domenicali ha confermato che la seconda sessione è stata migliore dell’apertura al mattino, ma il ritardo è difficile da colmare. Sorpresa per il terzo tempo di Michael Schumacher, che è a poco più di tre decimi, riferimento ottenuto al secondo giro lanciato, come altri a testimonianza che la gomma regge per due giri veloci. Quarto Massa, davanti ad Alonso, mentre è dietro le Ferrari Mark Webber. L’australiano non ha brillato sul giro secco, ma il ritmo gara è molto vicino a quello del compagno di squadra. Doveva essere sulla carta – a questo punto da buttare – una pista ostica per le Red Bull, e invece quando inizia a contar qualcosa Vettel fa capolino e si siede al primo banco. Le temperature? No, niente da fare la scusa non regge. Quarantuno gradi in pista dovrebbero bastare per scaldare a sufficienza le medie che la Ferrari non digerisce, eppure la 150° Italia ha lavorato molto proprio su questa configurazione per non soffrire in gara. Tempi più lenti rispetto al mattino, nonostante la pista più gommata ma con temperature molto più alte.
La cronaca della sessione dice poco per i primi minuti, giusto il tempo di raccontare di una quasi collisione tra Sutil e Alguersuari, con il pilota Force India che non s’accorge dello spagnolo e quasi lo stampa contro il guard rail prima della variante in fondo al rettilineo. Si stampa, invece, contro le barriere Buemi alla Parabolica, largo a toccare l’erba: prove finite dopo 10 minuti. Poi, i big a girare ancora con le medie. Vettel e Webber a fare 1’25”6 contro un Alonso più lento di mezzo secondo, prima di migliorare al pari di Massa e pareggiare il crono Red Bull. Rosberg fermo a lungo ai box per problemi alla sua Mercedes, mettera naso fuori dopo 40 minuti di prove.
Quando scende in pista il tedesco è il tempo delle morbide per tutti. Gomme che si rivelano un secondo e 2 decimi più veloci delle medie. E svetta Schumacher con la mescola tenera, tracciando quel limite poi leggermente abbassato da Hamilton e Vettel, che segna 1’24”010.
Capitolo velocità massima. Alonso con vettura scarica guadagna qualche chilometro orario di punta, a quota 335, mentre Vettel resta abbonato ai 327: morbide o dure che siano, il tedesco è un metronomo.
Domani ultimi sessanta minuti per recuperare quel che oggi non è stato possibile mettere a punto. La sensazione è che si potrà lottare al massimo per la pole-position, ma sul passo gara guardare i tempi odierni di Vettel mette davvero di cattivo umore.
Fabiano Polimeni
Classifica tempi prove libere 2
Vettel 1’24”010
Hamilton +0.036
Schumacher +0.337
Massa +0.356
Alonso +0.423
Webber +0.458
Button +0.698
Perez +1.087
Kobayashi +1.172
Senna +1.315