Reggio Calabria. Stefano Iorfida, presidente dell’associazione culturale “Anassilaos”, spiega perché non è d’accordo con la proposta di intitolare il Corso Garibaldi alla Madonna della Consolazione.
Da cattolico e reggino devoto alla Madonna della Consolazione, che è poi uno dei tanti volti che la Vergine Madre di Dio assume nelle diverse realtà storiche, provo un grande disagio dinanzi alla proposta avanzata dai Portatori della Vara di intitolare alla Madonna della Consolazione la via principale della città. La toponomastica, ovvero l’arte di intitolare le vie, è per antonomasia una attività concretamente calata nel divenire della storia, ne segue vicende e vicissitudini e, talora in maniera opportunistica, marca gli eventi. L’attuale Corso Garibaldi era ai tempi dei Borboni chiamato Corso Borbonio, la cosiddetta Piazza Italia, in realtà Piazza Vittorio Emanuele II, era un tempo “Piazza dei Gigli”; il Viale Amendola, oggi intitolato ad un martire dell’antifascismo, si chiamava nel Ventennio via Luigi Razza, dal nome di un mnistro dei Lavori Pubblici di Mussolini. Numerosi sarebbero gli esempi a Reggio e in Italia di come la intitolazione di una via o di una piazza segua gli umori e gli indirizzi storico-politici. Vogliamo dunque che la Madonna della Consolazione, la Protettrice e l’Advocata dei Reggini, la Consolatrice degli Afflitti che da cinque secoli veglia sulla città, punto di riferimento per tutti, nella buona e cattiva sorte, invocata nei momenti più tristi di questa Reggio (pestilenze, carestie, guerre, terremoti) ed unico, spesso solo, punto di riferimento nostro, sia coinvolta in una proposta che per farLe onore la mette sullo stesso piano dei regimi e governi che si sono alternati, degli uomini di guerra e di politica che si sono succeduti in questa nostra Terra? Nei momenti di più grande difficoltà in cui il popolo reggino chiedeva l’intercessione della Vergine (1576/1577, 1638, 1656/1657, 1693 ecc. ecc.) e le rendeva quegli onori che i nostri antichi storici puntualmente riportano, mai venne in mente ad esso di intitolarLe una via di questa città. Forse per mancanza di fede o di pietà o non piuttosto per la considerazione che la Vergine della Consolazione è nei cuori e nella mente di tutti noi e non bisogna di ulteriori orpelli (tale a mio avviso l’intitolazione di una via, fosse anche la più importante di Reggio)? Essa è la nostra Madre Immortale e come le madri mortali di tutti noi non può essere dimenticata.