Monza. Diciamolo pure, non resta che aspettarsi un gran spettacolo alle prime due chicane domani tra Vettel e Hamilton. A infiammare il pubblico resta il duello ruota a ruota, qualcosa che tenga su le chance di un gran premio combattuto, per non assistere a una cavalcata austro-tedesca. Oggi Vettel era imbattibile, ha tirato quasi dovesse lottare per il titolo sul filo dei piazzamenti, quando invece ha il bis iridato in tasca da tempo. Ma quando guidi quell’oggetto su quattro ruote disegnato da Newey, appare come una macchia su un bel vestito non aver mai vinto a Monza con la Red Bull. Chiaro per tutti, quindi, ha le intenzioni di chi punta al dominio Vettel. In qualifica, dice di esser sorpreso della competitività messa in pista, ma piuttosto sembra un modo per non disegnare i contorni di chi sapeva bene di poter comandare anche là dove nel 2010 si stentava. «Siamo sorpresi di quanto siamo competitivi e pensavamo saremmo stati tutti più vicini. Non eravamo sicuri se le gomme avrebbero dato il meglio al primo o secondo giro, e io ho fatto qualche errore nel secondo giro lanciato. Per il secondo run, sapevo di avere qualcosa ancora in serbo nella macchina, nel secondo giro lanciato avevo una o due macchine davanti, che qui aiuta sempre. Detto questo, non avremmo mai pensato di ottenere la pole position su questa pista, che negli ultimi due anni non si era mai sposata bene con la nostra monoposto», la Vettel-cronaca dei tentativi in Q3.
Fortuna che c’è chi non teme di fare a ruotate, e cercherà di scavalcare il poleman già in partenza. Lewis Hamilton arriva da uno stop in Belgio, causa errore del giovanotto che ha chiuso Kobayashi e si è auto eliminato, ma non sarà per questo meno aggressivo. «Nella Q1 e Q2 eravamo piuttosto vicini a Vettel, ma nella Q3 ha tirato fuori un altro mezzo secondo. E’ stato un giro estremamente veloce», il commento al fulmine Vettel. Poi, la garanzia di vender cara la pelle: «Sono contento di partire in prima fila, ovviamente voglio finire la gara prima di ogni cosa, ma se ci sarà una chance per prendere il comando, non me la farò scappare». Potrà contare su una McLaren in palla, anche se il ritmo gara con le medie non sembra all’altezza della Red Bull. Occhio, poi, a quello lì. Quello che quando il compagno di squadra fa a ruotate e magari finisce anche fuori, legge tatticamente come nessun altro la gara. Quel tizio là, Jenson da Frome, Inghilterra. «Partire terzo è una buona posizione, sul lato pulito della pista, ma trovare spazio per passare i primi due prima della chicane sarà dura. Domani non penso che le Red Bull monopolizzeranno la gara, saremo là in mezzo, che poi è quel che vogliono i nostri tifosi» la previsione di Jim Bottone. Una previsione che tiene conto anche di «quei due là», sperando in cuor suo che vogliano passare appaiati alla prima e magari seconda chicane, per ritrovarsi poi in testa lui.
Chi ha fatto confusione, per sua stessa ammissione, è Mark Webber. «Credo d’aver resto le cose un po’ difficili oggi alla squadra nel programmare l’uscita, non sono stato del tutto chiaro, così non è stata la miglior Q3 che potessi fare. Le gomme certamente non davano il meglio al primo giro, così fare due run era strada a cui avevo pensato, ma in definitiva non ho tirato fuori dalla macchina il meglio con un solo tentativo. Abbiamo dovuto gestire anche il Kers, che nell’ultimo giro mi ha dato qualche problema. Ho una buona macchina per la gara, vedremo come andrà».
Nando, poi, ha tirato il coniglio dal cappello, come spesso quest’anno. Guardare Massa, che pure era stato veloce come Alonso, e a tratti di più. Lo spagnolo si è esaltato e ha spremuto quel che la 150° Italia non aveva. Risultato, quarta piazzola in griglia. Quanto basta per costruire pazientemente qualcosa che porti al podio. «La quarta posizione è probabilmente per me il risultato più frequente in qualifica quest’anno, non posso dirmi sorpreso. Di solito in gara andiamo meglio, da questa posizione si possono gettare le basi per un podio che è il nostro obiettivo realistico domani. Lottare per la vittoria? Credo sarà molto difficile, anche se le gare quest’anno ci hanno sempre riservato sorprese».
Sembrava potessero dare di più, invece, le due Mercedes. Devono accontentarsi del feudo platonico di regnanti nel primo settore Schumacher e Rosberg. Sarà la trazione da trattore, che li fa scappare dalla prima chicane meglio di chiunque altro, sarà l’ala scarica, sarà quel che sarà, ma dominare in 27 secondi di pista non è bastato per andare meglio dell’ottava piazza per Michelone da Kerpen. «Oggi la qualifica è andata come ci aspettavamo, non credo che avremmo potuto fare molto meglio. Forse, avrei potuto guadagnare una posizione; non ho fatto un giro perfetto, ho cercato di sfruttare la scia di Lewis ma poi è andato lungo alla seconda chicane, e io l’ho seguito nel bloccaggio. Domani partirò con le morbide, che sarà meglio per la mia gara dopo il passo visto ieri nelle libere. Proverò a indovinare una buona partenza».
Alle 14:00 domani in griglia, con tanti buoni propositi di battaglia e senza niente da perdere, c’è da giurare che l’asfalto sarà rovente, e non solo per il sole brianzolo.
Fabiano Polimeni