Monza. Sebastian Vettel, vincitore del gran premio d’Italia a Monza, ha iniziato la sua gara al quinto giro, per poi scappare via indisturbato. Prima, però, lo spettacolo al di fuori del normale, oltre i limiti della macchina, mettendoci cuore e coraggio, lo ha dato Fernando Alonso. Una partenza sensazionale per Nando, scattato dalla seconda fila e catapultato in testa alla prima chicane. Vettel parte male, fa pattinare le gomme, Hamilton lo affianca ruota a ruota sperando di giocarsi le sue chance alla variante. Ma ancora più all’interno, tra pista e muretto, tra pista ed erba, è spuntata la catapulta rossa di Nando. Superlativo per coraggio e orgoglio, quello di chi – se solo avesse una macchina alla pari del tedesco campione del mondo – sarebbe davanti a render la vita dura a Sebastian. Ma la 150° Italia non è macchina da potersi giocare la vittoria con questa Red Bull. Nel frattempo, mentre la scena è rubata da Alonso e dalla sua partenza regale, Tonio Liuzzi fa strike mettendo fuori gioco Petrov e Rosberg. Safety car per quattro giri, con un occhio su Schumacher – quarto alle spalle di Hamilton.
Alla ripartenza, fuochi d’artificio tra motori Mercedes. Hamilton davanti a Schumacher, ma il tedesco se ne frega dei suoi 42 anni e svernicia Lewis che ci resta male. Anche perché sarà l’inizio di una lotta durata fino a quasi il trentesimo giro. Si è divertito il tedesco di Kerpen, con una Mercedes che sul dritto diventava space shuttle e riusciva a tenersi dietro un Hamilton con lo stesso motore, ma con un Drs in più da sfruttare. Vettel il giro successivo decide di iniziare la sua gara. Ruota a ruota con Alonso al curvone Biassono, largo quasi sull’erba, staccata della Roggia e Red Bull davanti. Come logica e prestazioni volevano. Vettel-Alonso davanti, Webber-Massa dietro. Ma se i due in testa se le davano di santa ragione calcolando bene gli spazi, Mark dall’Australia sbagliava le misure alla prima variante e centrava l’incolpevole Massa. Muso rotto per Webber, testacoda e ripartenza da metà gruppo per Felipe. Il brasiliano è stato consistente e veloce, tanto da recuperare posizioni e chiudere sesto; Webber, invece, si è fatto tutto il quinto giro senza accorgersi di non avere l’ala, prima di finire fuori alla Parabolica.
Chiusi i giochi per la vittoria, iniziava la lotta per il divertimento del pubblico. Protagonisti Michael Schumacher, Hamilton e Button. Il tedesco a difendere la posizione con i denti, Hamilton ad attaccare, Button a recuperare il terreno perso sui due: sornione, attendista. Al solito, sotto la bandiera a scacchi, Jim verrà premiato. Giro 13. Sembra la volta buona per sbarazzarsi di Schumacher, in difficoltà nella parte centrale del circuito, dove serve carico. E se vuoi sfrecciare come nessun altro sul dritto, quasi a infiammare l’asfalto, per forza fai fatica alle Lesmo e all’Ascari. Ci prova Hamilton, che passa Schumacher alla prima variante, ma il tedesco non ha vinto sette titoli per caso e risponde all’esterno del curvone Biassono, replicando il sorpasso di Vettel su Alonso. Ha dimostrato di aver ancora voglia di lottare Michael, e se solo avesse una macchina decente, magari lo vedremmo sul podio. Saranno i pit stop a riequilibrare i rapporti di forza, non senza altri scambi di cortesie tra Hamilton e Schumacher. Ma tra i due, il più deciso è il terzo incomodo: Button, che arriva dietro il compagno di squadra e supera entrambi, salutandoli e lasciandoli alle loro schermaglie da piloti d’altri tempi. Vettel in testa facile, con giri record in sequenza. Alonso tranquillo in seconda piazza, Button in rimonta sul ferrarista. Il tema della parte centrale di gara è questo. I pit stop non cambieranno le posizioni, poi, invece, saranno le gomme medie a far perdere alla Ferrari di Nando il secondo posto. Rientrato in pista davanti a Button, il ferrarista non può nulla in accelerazione dalla prima variante, con l’inglese della McLaren più a suo agio con le medie, scaldate prima della Ferrari, che lo agevolano nel sorpasso. Gara che si chiude al giro 36 in pratica. Hamilton proverà a recuperare il terreno perso nella prima parte di gara dietro a Schumacher, ma Alonso riuscirà a gestire il vantaggio, nonostante le difficoltà con le gomme. Il gran premio d’Italia si chiude con il bis meritato, prevedibile, di Sebastian Vettel. Mai in pericolo il trono tedesco. Si conclude, però, anche con negli occhi la rabbia di Alonso, che ha voluto regalare a ogni costo emozioni forti al popolo Ferrari, con una partenza biblica. Gara ricca di divertimento, grazie ad Alonso, a Schumacher e Hamilton, come per dire, tre campioni veri. E non è un caso che i primi cinque all’arrivo siano cinque iridati.
Fabiano Polimeni
Ordine d’arrivo gran premio d’Italia
- Vettel
- Button +9”.5
- Alonso +16”.9
- Hamilton +17”.4
- Schumacher +32”.6
- Massa +42”.9
- Alguersuari +1 giro
- Di Resta +1 giro
- Senna +1 giro
- Buemi +1 giro
Classifica mondiale piloti
- Vettel 284 punti
- Alonso 172
- Button 167
- Webber 167
- Hamilton 158
- Massa 82
- Rosberg 56
- Schumacher 52