Copenhagen (Danimarca). Saltellano i canguri nella prima giornata di gare del mondiale in terra danese. Se al mattino era stata la Allen a mettersi al collo la medaglia d’oro, al pomeriggio è stato Luke Durbridge a regolare la categoria degli Under 23. Ha polverizzato chilometri e avversari, a quarantanove e 400 di media oraria. Dietro di lui, festeggiano i padroni di casa di questi campionati del mondo, con Rasmus Christian Quaade che ha tagliato il traguardo stremato, ma riuscendo ad agguntare la seconda piazza e la medaglia d’argento. Bronzo ancora per un australiano, Michael Hepburn che sarebbe quasi certamente stato medaglia d’argento senza la caduta a 4 chilometri dal traguardo, a causa di una foratura del tubolare anteriore. Percorso privo di insidie, con appena un breve tratto di pavè a raccomandare attenzione, più per l’impostazione delle bici da crono che per effettiva pericolosità. Ottima prestazione per il russo Vorobev, partito nella prima parte del pomeriggio e classificatosi quarto, a 12″ dalla medaglia di bronzo.
In casa Italia le aspettative erano tutte per Matteo Mammini e Massimo Coledan. Quest’ultimo ha ammesso senza mezzi termini di non aver avuto le gambe, una giornata no insomma. Per Matteo Mammini, sotto le attese la prestazione dopo il sesto posto del mondiale 2010 a Geelong. Puntava a migliorare, magari con ambizioni di medaglia e invece si deve accontentare del 21mo posto a 2’42” ritardo. «Non riuscivo a carburare e a spingere, c’era tanto vento. Stavo bene prima di partire, poi, in bici non era giornata. Tanti sacrifici, e va tutto in fumo con una giornata così», i primi commenti a caldo ai microfoni di Raisport.
Si tinge così dei colori australiani la prima giornata dedicata alle gare contro il tempo a Copenhagen, domani ancora lancette dell’orologio a scandire il passo e decidere le medaglie. Al mattino andranno in scena i ragazzi della categoria Juniores, al pomeriggio spazio alle donne Elite.
Fabiano Polimeni